Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Yassine Belkassem, Presidente della Confederazione dei Marocchini in Italia, in merito alle prossime elezioni politiche del 25 novembre.
Alla vigilia delle elezioni legislative del 25 novembre 2011, il Marocco prosegue il processo del consolidamento e il rafforzamento delle Istituzioni dello Stato moderno dei diritti, basato sui principi della partecipazione, pluralità e della buona Gouvernance, tra l’altro, tramite questi dati:01 luglio 2011 la revisione della Costituzione è stata approvata da 98% dei marocchini.05 ottobre è stata creata la Coalizione Per la Democrazie, nota come G8, formata da 8 partiti politici, come prova di apertura che conosce la piazza politica marocchina.11 novembre, un comunicato del Ministero dell’Interno sottolinea numerosi aspetti positivi rilevati alla consegna delle liste elettorali con la registrazione della trasparenza e della buona Gouvernance nelle preparativi di queste elezioni.Secondo il comunicato: “1521 Liste dei candidati ricevute dei servizi amministrativi specializzati secondo i risultati provvisori. La proporzione dei nuovi candidati presentati per la prima volta tra mandatari delle liste è salita a 87,57%. La ripartizione secondo l’età: 36,03% meno di 45 anni, 36,16% tra 45 e 55 anni e solo 27,81% hanno più di 55 anni. E che 59,43% dei candidati hanno un livello universitario di studi.Da aggiungere 90 deputati per la lista rosa nazionale che prevede un minimum di 60 donne e un massimo di 30 giovani.24 ottobre 2011 è stata realizzata una inchiesta da Think-Tank “Institut Thomas More” e “Tenance Institute”, indicando che il Marocco è l’unico paese che resiste contro il radicalismo, prova che nessun segno potrà lasciare intravedere un stragrande successo degli islamisti nella consultazione del 25 novembre.Queste elezioni, sono un vero e proprio test sia per i partiti del governo attuale che quelli dell’opposizione. Il tasso di partecipazione al voto sarà l’indicatore principale della capacità di mobilitazione dell’elettorato da questi partiti. Questa è la sfida.Infine, Sua Maestà il Re Mohammed VI ha deciso di rimanere in Francia durante la campagna elettorale, per garantire l’imparzialità e per confortare il clima trasparente della competizione elettorale tra partiti, accordando, inoltre, agli elettori la lucidità volta ad esprimersi in tutta libertà.