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Marocco. Forum Crans Montana in conclave a Dakhla per Africa e cooperazione Sud-Sud

Creato il 19 marzo 2016 da Yellowflate @yellowflate

Si è aperta la 27ima sessione e la seconda edizione del Forum Crans Montana (FCM)-Dakhla in Marocco dal 18 al 22 marzo, con il tema "L'Africa e la cooperazione Sud-Sud: una migliore gouvernance per uno sviluppo economico sociale e sostenibile" partecipano un migliaio di personalità, in cui 850 stranieri provenienti da 131 Stati, di varie sfere in rappresentanza 27 ONG regionali e internazionali, 41 paesi africani, 35 asiatiche, 23 americani e 32 europei. Al programma sono ben presenti lo scambio e lo dibattito sull'Africa, il suo sviluppo, il suo futuro e la cooperazione Sud-Sud.

Per gli organizzatori, la scelta della tematica non è a caso: "Siamo a Dakhla, una città del sud del Marocco, che è oggi un esempio singolare di un modello di sviluppo e di gouvernance costruito su concetti ed approcci interamente innovatori", spiega Jean Paul Carteron, presidente-fondatore del , perché i partecipanti sono di ritorno con convinzione, nel principale obiettivo di proseguire un dialogo aperto e costruttivo tra grandi attori della politica e dell'economia mondiali. E da aggiungere che con il tempo, un legame organico è stato creato tra e la città di Dakhla che è una regione che prova, ancora una volta, che nessuna fatalità resiste ad una politica volontaristica di sviluppo.

Nella sua allocuzione, Carteron ha voluto dimostrare che l'organizzazione delle a Dakhla è determinante "la nostra scelta per questa città è soltanto un simbolo d'amore e d'amicizia al Re del Marocco, un paese che non cessa di superare le sfide nei momenti difficili o di tempesta".

Per Carteron, è importante sottolineare che i partecipanti a quest'edizione saranno, di nuovo, i testimoni, gli ambasciatori, di una regione che si sviluppa: "Siamo convinti che al termine di questi giorni, i partecipanti del forum sappiano nuovamente portare la voce di Dakhla ai quattro angoli del mondo".

All'apertura dei lavori il presidente Pierre Emmanuel Quirino di fa sapere " Se siete qui oggi, non è per un caso. Siete qui perché c'è un paese, il Marocco, che mantiene la sua linea guida in materia di progresso e sicurezza. Aggiungendo che "dalla sua posizione strategica, come hub economico africano tra il Magreb e l'Africa sub sahariana, e considerando la qualità delle sue infrastrutture e dei suoi progetti di sviluppo, Dakhla figura di vero laboratorio per l'Africa di domani".

Nel suo discorso all'occasione, il Re Mohammed VI ha ribadito che Marocco fa della cooperazione Sud-Sud asse fondamentale della sua politica estera e in linea con la sua azione internazionale nel realizzare programmi concreti volti allo sviluppo e il benessere delle popolazioni del Sud del mondo nei settori economici, sociali, culturali, ambientali e religiosi.

Il sovrano ha insistito sul fatto che la cooperazione Sud-Sud deve avere senso e la concretizzazione: "L'Africa deve, ormai, assumersi come partner centrale della cooperazione internazionale e non come semplice oggetto di questa cooperazione o posta in gioco per gli altri attori, e l'Africa non deve essere guardata come fonte di fragilità, ma ben come attore principale di sviluppo", ha detto il re.

Tra il pubblico, ci sono gli ex ministri francesi Claude Guéant e Rachida Dati, i figli dei Presidenti di Sud Africa e Nigeria, il reverendo Jesse L. Jackson e il presidente bosniaco Mladen Ivanic.

Tra i temi sul tavolo, oltre alla sicurezza alimentare e al ruolo della cooperazione regionale in materia di sanità pubblica, c'è anche l'organizzazione di COP22, la conferenza internazionale sul clima che il prossimo novembre sarà ospitata da Marrakech. Il Forum diventa laboratorio per l'Africa del futuro, anche in tema di energie alternative e sicurezza.


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