Obiettivi multisettoriali per il governo di Benkirane.
RABAT – Dopo tre settimana dal suo insediamento, il governo guidato dall’islamico moderato Abdelilah Benkirane, ha presentato giovedi il suo programma davanti al Parlamento. La dichiarazione governativa si pone degli obiettivi specifici e prevede una serie di disposizioni e di interventi multisettoriali. Il documento-programma di 93 pagine, riferisce l’agenzia di stampa marocchina MAP, oltre all’attaccamento alla referenza religiosa del regno, alla consolidazione della cittadinanza responsabile, all’apertura culturale e linguistica e alla consacrazione dei fondamenti dell’identità marocchina, propone quattro linee di intervento.
La consacrazione dello stato di diritto e della buona governance, che, secondo le dichiarazioni, passerebbe dall’attuazione delle disposizioni presenti nella nuova costituzione e dal rafforzamento della regionalizzazione, attraverso il decentramento e le riforme dell’amministrazione e della giustizia.
La consolidazione delle basi economiche, con il rafforzamento degli equilibri macroeconomici, lo sviluppo dei settori produttivi, la promozione del mondo rurale e la gestione sostenibile e responsabile dell’ambiente e delle risorse naturali, oltre allo sviluppo dell’economia sociale e solidale, il sostegno alle piccole e medie imprese, il miglioramento delle infrastrutture di base e la qualificazione delle risorse umane.
Lo sviluppo e la promozione di programmi sociali, mediante l’implementazione di programmi per garantire l’accesso ai servizi di base, in particolare all’istruzione - con il ripristino della fiducia nella scuola pubblica e l’accelerazione del programma di lotta contro l’analfabetismo – alla sanità e all’abitazione. La promozione della famiglia, della donna e dell’infanzia, il rilancio del settore sportivo e la promozione della classe media.
Per quanto riguarda le relazioni estere, gli obiettivi sono di rafforzare l’azione pubblica in favore dei marocchini residenti all’estero e di reiterare l’impegno per raggiungere una soluzione definitiva sulla questione del “Sahara marocchino”.
Stefano Oliviero