La moneta complementare lombarda
di Francesco Filini
L’EUROPA DEI BANCHIERI
“L’Europa è in mano ad una lobby di banchieri”. No, non è la dichiarazione del solito “complottista del web” (termine spesso utilizzato da chi non ha argomenti) ma la denuncia di Roberto Maroni, leader della Lega Nord, nonché Presidente della Regione Lombardia, la più importante d’Italia. E’ una dichiarazione netta, una presa di coscienza che supera la soglia del politicamente corretto e squarcia finalmente il velo d’ipocrisia che riveste la comunicazione politica italiana su certe tematiche. Con queste parole Bobo si è
Dittatura europea
rivolto ai giovani padani: «L’Europa non è nè nazista nè comunista, che avevano almeno dietro una loro utopia, ma è ben peggio: è l’Europa dei lobbisti, dei giochi di potere, dei banchieri, dei Mario Monti». Ed è esattamente quello che pensano sempre più persone in Italia e in Europa: entità strutturalmente antidemocratiche come la UE, la BCE, l’ESM, il FMI, sono gestite da lobby di banchieri che hanno l’insindacabile autonomia di imporre i loro tecnocrati di fiducia ai loro vertici. Alla politica non rimane altro che obbedire ai dicktat che provengono da queste nuove istituzioni sovranazionali, da questi nuovi mostri giuridici creati appositamente per garantire gli interessi delle lobby di cui sopra. Abbiamo più volte denunciato, alla luce degli atti giuridici prodotti in sede parlamentare europea, l’illegittimità dell’Euro e la relativa truffa perpetrata a danno dei popoli dalla BCE che si appropria all’atto dell’emissione di un bene indebitando tutto il sistema.
Nell’attesa che la politica e la magistratura si sveglino, vogliamo proporre una soluzione al Presidente della Regione Lombardia per far fronte alla crisi che sta falcidiando imprese e famiglie. Maroni ha più volte detto in campagna elettorale - e lo ha ribadito di recente - che è sua intenzione dotare l’economia lombarda di una moneta complementare, ovvero di uno strumento non alternativo alla moneta unica ma che vada a compensare l’anemia monetaria e la perdita di valore dell’euro, un fenomeno drammatico che va sotto il nome di stagflazione.
UNA MONETA COMPLEMENTARE
Come fare? Il trattato di Maastricht vieta categoricamente agli Stati aderenti all’Eurozona di emettere moneta propria. Ma le Regioni possono facilmente adottare, sull’esempio dei tanti esperimenti presenti e attivi in Italia, un buono locale per incentivare l’economia locale dando potere d’acquisto ai cittadini. Un modello che avevamo già proposto qualche mese fa, e che vogliamo qui riproporre al Governatore Lombardo.
COME FUNZIONA
Roberto Maroni
Il meccanismo è molto semplice: la Regione Lombardia emette un buono sconto che ACCREDITA ad ogni cittadino, questi lo può spendere insieme all’euro nella misura liberamente stabilita dal commerciante, professionista, artigiano. Per facilitare l’esposizione di questo meccanismo chiameremo il buono sconto il “Lumbard”. Il Lumbard è un semplice pezzo di carta colorato, di proprietà del portatore, con un rapporto di 1 a 1 con l’euro (1 Lumbard ha valore di 1 euro). La Regione accredita ogni mese 100 Lumbard ad ogni cittadino, questi lo spende nel circuito di accettatori con il seguente meccanismo: un fruttivendolo decide di accettare Lumbard al 10%, ciò significa che a fronte di una spesa di 20 € il consumatore pagherà 18 Euro e 2 Lumbard. L’esercente che incassa insieme all’euro il buono sconto regionale, potrà a sua volta spenderli nel circuito locale. Non solo. La Regione può decidere di incassare Lumbard applicando a sua volta una piccola percentuale di sconto sulle imposte regionali. Giova a tal proposito ricordare quali imposte riscuote la Regione Lombardia:
- Tassa Automobilistica
- Tassa sulle Concessioni
- IRAP
- Addizionale Regionale IRPEF
- EcoTassa Discariche
- Diritto allo studio universitario
- IRESA
- Polizia idraulica
- Canoni Idrici
Per non parlare delle imposte compartecipate come l’IVA e le accise sulla benzina. Ma il discorso potrebbe estendersi addirittura alle società controllate dalla Regione, che potrebbero in mille modi rientrare nel sistema economico locale:
Enti dipendenti
a) Agenzia regionale per l’istruzione, la formazione e il lavoro (ARIFL)
b) Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA)
c) Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste (ERSAF)
d) Ente regionale per la ricerca, la statistica e la formazione (ÉUPOLIS LOMBARDIA)
d bis) Agenzia regionale centrale acquisti (ARCA)
Società partecipate in modo totalitario
a) Finlombarda s.p.a.
b) Infrastrutture Lombarde s.p.a.
c) Lombardia Informatica s.p.a.
Enti Sanitari
a) Azienda regionale dell’emergenza urgenza (AREU)
b) Aziende sanitarie locali (ASL)
c) Aziende ospedaliere (AO);
d) Fondazioni IRCCS di diritto pubblico:
Policlinico San Matteo di Pavia
Istituto Nazionale Neurologico Carlo Besta di Milano
Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
e) Consorzio “Città della salute”
Enti pubblici
a) Aziende lombarde per l’edilizia residenziale (ALER)
Società a partecipazione regionale
a) Ferrovie Nord Milano (FNM S.p.A.)
b) Navigli Lombardi S.c.a.r.l.
Enti pubblici
a) Consorzi di bonifica
b) Enti Parco regionali
Fondazioni istituite dalla Regione
a) Fondazione Centro Lombardo per l’incremento della Floro-Orto-Frutticoltura – Scuola di Minoprio;
b) Fondazione Lombardia Film Commission
c) Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA).
d) Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica
REDDITO DI CITTADINANZA E VALORI MONETARI
La Regione, con questo semplice espediente, potrebbe dare ad ogni suo concittadino un reale reddito di cittadinanza (non un mero sussidio come proposto dal M5S) conferendo 1200 Lumbard annui che valgono come una tredicesima. Gli accettatori, ovvero i commercianti, liberi professionisti, artigiani, enti locali e chiunque sia dotato di partita IVA, possono restituire alla Regione i Lumbard emessi usufruendo dello sconto (5, 10%) sulle imposte. In questa maniera la Regione Lombardia si comporterebbe come un cuore che riceve, ricambia e pompa sangue in un organismo anemico.
Questo strumento potrebbe essere adottato da qualsiasi Regione, dai Comuni e, perché no, anche dallo Stato stesso. La quantità dei buoni sconti in circolazione sarà direttamente proporzionale alla crisi: più mancheranno gli Euro dall’economia reale, più buoni sconto saranno messi in circolazione.
Caro Maroni, questo meccanismo è semplice, è legale. Perché non farlo?
Twitter @francescofilini