Belli i tempi che potevi fidarti
degli amici – quasi – al par di te stesso.
Se non tutto, ti davano i tre quarti,
mai ti facevan passare per fesso.Oggi invece non puoi manco girarti
che perfino sulla tazza del cesso
si procurano tangenti da infarti.
E i politici si trovan senz’arti.Al povero Maroni gli han segato
dapprima Mantovani, adesso Rizzi.
Lui piange: “M’han tradito, ohimè ohimè!”Fa bene allora Renzi lo scafato
a viver secondo i suoi indirizzi:
fidarsi solamente dei lacchè.
Magazine Attualità
Maroni perde il braccio destro: cancrena? – Un sonetto di Jena Camuna
Creato il 19 febbraio 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornaliI suoi ultimi articoli
-
ENCICLOPEDIA DELLA SARDEGNA NURAGICA di MASSIMO PITTAU – ESTRATTO
-
Enciclopedia della sardegna nuragica di massimo pittau
-
Quello che il renzismo non dice (183) – Dal Caso Boschi al Caso Verdini, o della legittimazione dell’etica politica flessibile. E sulla responsabilità storica sulla spalle della minoranza DEM.
-
Il maestro del volgare – Brunetto Latini, Poesie