Le locandine dicono "Indipendence Day" con il Principe di Bel Air e "Mars attacks!" con Jack Nicholson! A me i punti esclamativi sono sempre piaciuti, quindi decido per Burton e i suoi Beetlejeuse marziani, e mi sputtano questi settemilalire. Me ne restano tre per popcorn e cocacola. Stasera niente sigarette.
Non so perché, ma mi sovviene che fra neanche un mese Nicholson compirà ben sessant'anni. Un bel traguardo per il caro, vecchio, terribile Torrance! E poi comincio a immaginare un futuro, fra una quindicina d'anni, quando sarò in bilico tra i trenta e i quaranta e avrò messo la testa a posto e il cinema non sarà più lo stesso e...
Ma sto divagando! Il film che vado a vedere è davvero una figata. Gli effetti speciali sono di prim'ordine e nei titoli di coda si scopre che dietro c'è George Lucas e la sua Light&Magic.
La storia racconta di una invasione aliena tanto inusuale quanto "regolare". Inusuale perché, in fin dei conti, il film altro non è che uan satira neanche troppo velata, sugli usi e costumi degli americani. Infatti i marziani, perché proprio da Marte vengono, sono una razza violenta che sfrutta le dobolezze umane per mettere in moto una serie di prese in giro clamorose che sfociano sempre in una carneficina.
La prima scena mette subito in chiaro le intenzioni degli alieni e la mandria di mucche in fiamme rende merito alla loro futura cattiveria.
Il cast è stellare in tutti i sensi. Jack Nicholson fa da capobanda in una carrellata di attori famosi, tra cui spiccano Glenn Close, Pierce Brosnan, Danny De Vito e persino Michael J.Fox e Sarah Jessica Parker.
Caro Jack, secondo me non
arrivi al tuo 76esimo
compleanno... gnekgnek!
Nel proseguire della storia se ne vedranno un pò di tutti i colori e verrà preso in giro quasi tutto il sistema, dalla politica, alla religione fino al sesso. Essendo io un informatico in fasce non posso trattenermi dal pensare al traduttore universale che forse tanto universale non è. Fantomatica la scena dell'arrivo e il megafono hitleriano. Si prosegue a Las Vegas dove due suore si faranno la foto con un faraone (un ex pugile convertito all'islam). Gli alieni indosseranno mutandine rosse, tanto per chiarire la posizione di Burton sul dilemma del vestiario alieno anni '50. Anziani che nella loro demenza potranno sconfiggere una razza aliena a suon di country. Politici che vanno a prostitute ed esplosioni nucleari che si traformano in risatone all'elio.... E poi tra tutto questo trambusto ci sta pure lo spazio per il cammeo di Tom Jones e la sua "It's not usual"!
La pellicola pecca di troppa carne al fuoco ma Burton riesce a contenere gli exploit dei vari vipponi che si vede costretto a dirigere. Chiaramente il film da un punto di vista puramente tecnico non eccelle anche a causa delle varie storie che si cerca di incollare assieme in una sceneggiatura frastagliatissima che avrebbe meritato molti più minuti dei 105 che le sono stati dedicati; diciamo pure che ci avrei visto una bella serie televisiva in una decina di episodi.
Quando esco dalla sala ho comunque una strana sensazione di soddisfazione. Eppure il film sembra prendere in giro proprio quella sf anni cinquanta che invece il suo acerrimo rivale del momento "Indipendence Day" vuole omaggiare. In un primo istante mi è venuto il colpo di nervoso e mi sono quasi sentito offeso, e così mi sono sfilato la bionda dall'orecchio e l'ho infilata in bocca, e qui è scattato il pensiero furibondo; quella che mi piace chiamare la mia "direzione errata" (che bel nome... quasi quasi ci faccio un copyright).
Ed ecco l'Eddy-pensiero: in questo periodo Burton sta facendo faville quindi lavorare con lui può portare molto bene. Ma Tim non è esattamente uno sprovveduto e nel film succede una cosa che non avevo notato subito: tutte le star muoiono nei peggiori modi possibili; chi bruciato, chi trafitto, chi sotterrato da un palazzo. Io ci ho visto una violenta critica nascosta, ma neanche tanto, allo starsystem gerontocratico hollywoodiano, di cui Burton è sempre stato un detrattore. Se muoiono le vecchie guardie chi rimane? Due giovani attori sconosciuti che magari un giorno avranno qualche successo. Ma lei, una certa Natalie Portman, mi piace nettamente di più.
A parte questa divagazione, il film rimarrà nella memoria per tre cose: gli alieni più bastardi che abbiate mai visto; il lacrimoso discorso di Nicholson nel finale e, il rimpianto che per mandare via dal governo una intera amministrazione, in Italia, non basterebbero neanche questi alieni. Ma è solo il '97, vedrai che fra qualche anno le cose cambieranno... e mi fumo l'ultima sigaretta.
Mars Attacks! si basa su una serie di figurine da collezione della Topps che se volete approfondire dovete cliccare qui. Questa recensione "burlona" fa parte del progetto "Jack Nicholson Day" del mitico Frank Manila (fantastico video promo di Pio in alto a destra) per celebrare oggi, 22 Aprile 2013, il compleanno dell'attore dei record con ben dodici nominations agli oscar nella sua interminabile carriera. Mai nessuno meglio di lui!
Qui sotto gli altri onorevolissimi partecipanti (in ordine alfabetico): Affari Nostri Aloha Los Pescadores
Cinquecentofilminsieme Combinazione Casuale
Cooking Movies Ho Voglia di Cinema Il Bollalmanacco del Cinema Il Cinema Spiccio In Central Perk La Fabbrica dei Sogni
Le Maratone di un Bradipo Cinefilo Life Functions Terminated
Montecristo Movies Maniac Pensieri Cannibali
Scrivenny TriccoTraccoFobia
The Obsidian Mirror Viaggiando (meno) WhiteRussian