Non ha voluto rispondere a nessuna domanda, Paolo Mirabile, il commerciante marsalese arrestato la scorsa settimana con l'accusa di usura ed estorsione. Interrogato davanti il Gip di Marsala, Mirabile ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.
L’inchiesta delle Guardia di Finanza è partita a seguito della denuncia di alcune persone che avrebbero accusato il commerciante marsalese di avere preteso nell’ambito di complicati rapporti economici somme notevolmente superiori a quelle realmente spettanti. A parlare sono le carte. Fatture e documenti contabili sarebbero le prove dei rapporti tra il presunto usuraio e chi l’ha denunciato. Il commerciante marsalese è titolare di una delle più importanti aziende di prodotti agricoli e fertilizzanti, situata in contrada Pispisia, e si suppone che le presunte vittime siano state anche clienti abituali dell’attività di Mirabile.
Oltre a Mirabile sono state coinvolte altre cinque persone nell’inchiesta, che sono state denunciate a piede libero. Intanto stentano a trapelare le altre infomazioni sulla vicenda, come il tasso che sarebbe stato applicato per l'usura.A breve, infatti, dovrebbe essere nominato un consulente dal Tribunale per accertare il tasso di usura e sentire le persone che si sarebbero dichiarate parti offese. Inoltre sembra che alcune presunte vittime si siano rivolte all'avvocato Giuseppe Gandolfo dell'Associazione Antiracket marsalese. Mirabile è invece difeso dafli avvocati Diego Tranchida e Giacomo Pipitone. Lo stesso Tranchida si è detto sicuro di poter dimostrare l'infondatezza delle accuse mosse al suo cliente.
