Marte, Curiosity: la tappa allo Shaler e la partenza verso il Monte Sharp

Creato il 15 luglio 2013 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

CURIOSITY sol 137 MastCam left 20000 x 4666 pixel
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Dopo aver studiato Point Lake, il rover della NASA Curiosity si è diretto verso il secondo target che aveva destato particolare interesse già nel tragitto di andata, lo Shaler: un affioramento sedimentario, dove il pattern delle stratificazioni indica la presenza passata di flussi idrici.

Questo sperone era già stato ispezionato un po' più da lontano, con le foto scattate dalla NavCam e dalla MastCam, durante il sol 120 (7 dicembre 2012).

Il 4, ill 7 luglio e il 9 luglio, terminate le ultime analisi, Curiosity ha iniziato ad eseguire le prime guide abbandonando l'area di Glenelg, circa mezzo chilometro ad est di Bradbury Landing, dove è atterrato quasi un anno fa.

La prossima meta saranno le pendici dell'imponente Monte Sharp, nel bel mezzo di Gale Crater, dove gli scienziati sperano di trovare le prove di un antico ambiente marziano abitabile nascoste tra gli strati geologici esposti.

Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Nella zona di Glenelg, dove Curiosity ha lavorato per tutta la prima metà del 2013, il rover ha trovato prove di un antico ambiente umido con possibili condizioni favorevoli alla vita microbica. Questo significa che la missione ha già raggiunto il suo obiettivo scientifico principale, ossia scoprire se il cratere Gale può aver ospitato condizioni favorevoli alla vita.

Curiosity si è avvicinato allo Shaler nel sol 308.
L'affioramento è formato da un insieme di lamine taglienti sovrapposte, di tipo crossbedding (laminazione incrociata).

 Curiosity sol 309 MastCam right
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44 

Curiosity sol 309 MastCam right
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Durante il sol 309, tra gli scatti della MastCam abbiamo individuato un curioso frammento, troppo lontano per poterne definire l'esatta natura: sicuramente riflettente, potrebbe essere un minerale o qualcosa appartenente al rover o allo Sky Crane, caduto durante la fase di discesa. Sembra avere una forma piuttosto regolare con qualcosa al centro che potrebbe essere un piccolo foro o un sassolino finito li per caso. Di sicuro dalle uniche due foto sequenziali si nota un piccolo flare causato dall'incidenza della luce del Sole: il luccichio è reale e si sposta leggermente con l'inquadratura.

Nel sol 311 il team ha iniziato ad analizzare le immagini inviate a Terra per valutare l'approccio migliore allo Shaler.
La settimana precedente, infatti, mentre il rover era in avvicinamento allo sperone, la tabella di marcia aveva subito qualche rallentamento a causa di un'inclinazione eccessiva. Nulla di grave ma il limite di 12 gradi creava preoccupazioni per la stabilità del rover in caso di utilizzo del braccio robotico. Così i nuovi comandi hanno portato Curiosity in una posizione più comoda ma la ruota centrale sinistra è finita sopra una roccia, posizionata più alta di 20 centimetri rispetto alle altre. In questa situazione, l'utilizzo del braccio robotico avrebbe potuto far scivolare il rover. Così il team ha preferito, per qualche sol, riprendere immagini con la NavCam, la MastCam e la ChemCam, senza eseguire operazioni particolari.

Curiosity sol 311 ChemCam
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Curiosity Sol 312 NavCam sunset
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Curiosity sol 313 NavCam left
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Curiosity sol 314 MastCam left
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

 

Curiosity sol 313 314 315 Front Hazcam left B
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Curiosity sol 316 ChemCam stack
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Durante il sol 322 e 323 sono stati fissati alcuni target sullo Shaler da esplorare più da vicino ma solo dopo aver verificato la stabilità del rover. Le operazioni sono state così pianificate fino al sol 325 per permettere alla squadra di trascorrere la festività del 4 luglio.
Nel frattempo, sono state eseguite alcune operazioni di taratura del MAHLI ed una serie di test.

Curiosity sol 322 0322MH0216001000C
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Curiosity sol 322 Front Hazcams Left B
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Curiosity sol 323 MAHLI 0323MH0302001000C0
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Curiosity sol 323 MAHLI anaglyph
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Curiosity sol 324 MAHLI 3D
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Con il sol 326 (6 luglio 2013) il rover ha iniziato ufficialmente la sua traversata di circa 8 chilometri verso il Monte Sharp (Aeolis Mons): Curiosity potrebbe impiagarci anche un anno per raggiungere la meta e molto dipenderà da quante obiettivi scientifici interessanti verranno individuati lungo il percorso.

Nei sol successivi il rover ha continuato a catturare immagini panoramiche: diversi sono stati i test con le varie fotocamere nei vari momenti della giornata.

Anche il MAHLI è stato utilizzato per scattare foto al paesaggio: queste riprese possono essere effettuate senza estendere il braccio robotico, semplicemente aprendo il coperchio antipolvere. Il risultato sarà una ripresa inclinata e rovesciata dell'orizzonte marziano.
Nell'immagine che segue è stato sovrapposto un mosaico della MastCam right del sol 323 (http://www.flickr.com/photos/lunexit/9218869798/in/photostream) con la foto scattata dal MAHLI del sol 327 (http://www.flickr.com/photos/lunexit/9249680822/in/photostream).

Curiosity MastCam right sol 323 and MAHLI sol 327
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Durante il sol 327, e a memoria per la prima volta, anche la ChemCam è stata utilizzata per riprendere il panorama in lontananza, proprio come un telescopio.

Curiosity sol 327 Chem Cam panorama
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Anche il MARDI ha lavorato in questi ultimi sol: la sua lente però, è un po' impolverata da quando è stata utilizzata durante l'atterraggio, a differenza di quella del MAHLI che, provvista di un coperchio antipolvere, è rimasta protetta durante la fase di discesa sul Pianeta Rosso.

Curiosity sol 328 MARDI 0328MD0058000000E1
"Courtesy NASA/JPL /Caltech/MSSS"processing 2di7 & titanio44

Il video che segue è l'ultimo aggiornamento di missione: il team si augura di guidare almeno 100 metri di tutti i giorni.


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