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Marte: il paleo-lago di Noctis Labyrinthus potrebbe aver ospitato la vita

Creato il 18 febbraio 2016 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Un nuovo studio del Planetary Science Institute, guidato da J. Alexis Palmero Rodriguez, sostiene che un antico lago marziano nella zona di Noctis Labyrinthus potrebbe aver ospitato la vita.

Secondo la ricerca, le variazioni di pressione sulle acquee sotterranee idotte sotto le fosse tettoniche, avrebbero favorito episodiche inondazione per centinaia di milioni di anni di lava e acqua, riempiendo alcuni dei bacini più profondi di Marte oltre 3 miliardi di anni fa.
Per Rodriguez, Noctis Labyrinthus, una zona montuosa tormentata da grandi fratture e cayon sul bordo occidentale delle Valles Marineris, è un ottimo candidato.

" I giusti range di temperatura, la presenza di acqua allo stato liquido e la disponibilità di nutrienti che caratterizzano gli ambienti abitabili sulla Terra, hanno maggiori probabilità di formarsi su Marte nelle zone in cui l'acqua ed i processi vulcanici si sono mantenuti più a lungo", ha detto Rodriguez. " I depositi di sale esistenti e le strutture sedimentarie collocate all'interno dei potenziali paleo-laghi sono di particolare interesse astrobiologico per la ricerca degli ambienti abitabili su Marte. Ipotesi ulteriormente rafforzata se, le prime acque che contribuirono alla formazione dei paleo-laghi fossero state di origine idrotermale ed attive per per miliardi di anni, come proposto in questa indagine".

La rilevazione di questi siti è complicata, spiega l'autore, perché l'acqua su un mondo con un'atmosfera più fredda e sottile si sarebbe comportata in modo diverso rispetto alla Terra. Per un confronto, lo studio si basato sulle caratteristiche di alcuni laghi in Tibet: " alcuni laghi di alta montagna nella regione tibetana mostrano gruppi unici di morfologie che potrebbero spiegare alcune caratteristiche interne del bacino che abbiamo analizzato su Marte".

Groundwater flow induced collapse and flooding in Noctis Labyrinthus, Mars [abstrac]
Catastrophic floods of enormous proportions played a major role in the excavation of some of the Solar System׳s largest channels, the circum-Chryse outflow channels. The generation of the floods has been attributed to both the evacuation of regional highland aquifers and ancient paleo-lakes. Numerous investigators indicate that these source regions were likely recharged and pressurized by eastward groundwater flow via conduits extending thousands of kilometers from an elevated groundwater table in the Tharsis volcanic rise. This hypothesis remains controversial, largely because subsequent stages of Valles Marineris development and enlargement would have resulted in the widespread destruction of the proposed groundwater pathways. Here, we show that Noctis Labyrinthus, a unique system of troughs connecting the Tharsis volcanic rise and western Valles Marineris, retains geologic evidence of conduit development associated with structurally-controlled groundwater flow through salt-rich upper crustal deposits. The inferred groundwater flow spatial pattern is in agreement with aquifer drainage from the Tharsis volcanic rise region. Our investigation indicates that subsequent surface collapse over these conduits during the Hesperian Period resulted in the generation of large basins in the central and eastern regions of Noctis Labyrinthus, and contributed to chasmata formation in the western portion of Valles Marineris. The lava-covered floors of these basins, dated by previous workers as Late Amazonian, contain hydrated mineral deposits coexisting spatially with decameter-scale features that we interpret to be lacustrine and periglacial in origin. The proposed paleo-lake sites also include chaotic terrains, which could comprise groundwater discharge zones, pointing to regional hydrologic processes that likely operated from the Early Hesperian until a few tens of millions of years ago. Episodic fluidized discharges from eastern Noctis Labyrinthus troughs delivered vast volumes of sediments and volatiles into western Valles Marineris, contributing to the construction of a regional volatile-rich stratigraphy. Intermittent formation of lakes within regional tectono-volcanic basins could have lasted hundreds of millions of years, thus, we highlight the potential of Noctis Labyrinthus as a region of prime interest for astrobiological exploration.


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