Magazine Cinema
Periodicità: annuale
Almanacco del Mistero 2014
Uscita:23/11/2013
Soggetto e Sceneggiatura Alfredo Castelli
Disegni e Copertina Giancarlo Alessandrini
Anni '30 del secolo scorso. Martin Mystère e Java sono imbarcati su un transatlantico che viene sequestrato da uno strano sommergibile. Dotato di un'arma magnetica, il sottomarino, trascina la nave sotto le acque dell'Oceano Atlantico verso una misteriosa città sottomarina.
In superficie Chris Tower e l'Altrove contemporanea tentano di risolvere il mistero della sparizione delle navi nel medesimo pezzo di Oceano solcato dalla nave di Martin.
Martin Mystère, Java, Angie, Diana, Chris Tower, Max Brody e l’Ispettore Travis recitano ruoli, a volte, un po' inconsueti per loro. In più qualche guest dal passato.
Partiamo dal fumetto contenuto in questo 27° Almanacco del Mistero. La storia, seppure un po' prolissa in alcuni dialoghi, è simpatica e scorrevole. Porta Martin Mystère ad essere, come agli albori della sua vita editoriale, un avventuriero esploratore con l'aggiunta di un briciolo d'azione che mai guasta. Se Castelli si diverte e giocare con le citazioni (da Mandrake al Mago di Oz passando per Aquaman e Stanlio ed Ollio, solo per citarne alcune) noi ci divertiamo con lui a leggerne. Tuttavia un pizzico di originalità in più non sarebbe stato male accetto. I disegni di Alessandrini sono ineccepibili come sempre ed è sempre bello vederlo all'opera. Particolarmente in forma nella rappresentazione delle figure femminili per le quali conserva un tratto corposo, nei punti giusti. La presenza di Miss Angie d'altronde lo richiede. La copertina in pieno stile anni '30 , quasi una citazione da Flash Gordon, risulta molto azzeccata, anche se può non incontrare i gusti di tutti.
L'Almanacco è noto per il suo comparto di dossier. La prima parte, quella che precede la storia a fumetti, come sempre è riservata ai libri, ai film ed alle serie tv. Aggiornata sulle ultime uscite questa sezione scivola un po' troppo sull'ovvio senza offrire spunti non noti al grande pubblico. Mi trovo in completo disaccordo, oltretutto, con due articoli della sezione film. Se si può parlare bene del Mago di Oz senza citare come Sam Raimi, che ammiro ed apprezzo, ne abbia ricalcato la trama sul suo L'armata delle Tenebre non vedo come si possa definire mediocre Man of Steel. Mediocre, secondo l'autore dell'articolo, per via della morte del cattivo per mano dell'eroe "cosa che l'ultimo figlio di Krypton non farebbe mai nemmeno sotto minaccia di una doccia di kryptonite" (citazione testuale). Forse il buon autore si dimentica delle volte, almeno due, in cui Zod è stato atteso dalla medesima sorte nelle storie a fumetti dell'Uomo d'Acciaio. Ancorato alla versione classica del 1978 chi scrive non accetta un punto di vista diverso ed una lettura parallela di un eroe che poco conosce. Le critiche ci stanno per carità: la morte del padre di Clark è una di quelle scene non esente da tale trattamento. Arguta l'opinione di affidare a Tarsem Singh la regia di un film su Geppo il diavolo buono, anche perché si è visto il successo che ha riscosso il suo Biancaneve.
Polemiche a parte. La seconda parte dei dossier, dopo la storia a fumetti, vede l'attenzione posata principalmente sulle Pulp Stories americane. Ne viene spiegata la nascita, la derivazione del nome del genere, vengono presentati gli autori più e meno noti e l'immancabile declino del genere. Abbastanza interessante, giusto per gli approfondimenti, anche se a tratti il tutto sembra essere ispirato dalle pagine elettroniche di Wikipedia.
Secondo approfondimento dedicato a George R.R. Martin. Non male, si scoprono molti lati nascosti dell'autore de Il Trono di Spade andando oltre il suo più grande successo. Qui sì che si trovano un paio di suggerimenti per gli acquisti interessanti: scartabellate tra i suoi titoli di fantascienza e ve ne convincerete.
Una buona prosa e poco altro è la forza dell'ultimo dossier: Geografia fantastica. Vengono qui presentati i luoghi creati dagli autori di romanzi e fumetti che dovrebbero esistere sui nostri atlanti ed invece non ci sono: da Derry a Caslte Rock passando per Arkham.
Un Almanacco mediocre. Di medio interesse. Che nasconde poche perle.
Nonostante, o forse proprio per via de, il 30° Anniversario dalla nascita (31 anni con quello corrente) tutto quello che risulta legato a Martin Mystère risulta invecchiato, lento ed impacciato. Il personaggio di cui è biografo il BVZA è destinato ad una vecchiaia difficile se proseguirà su questi binari.
E' probabile che questo sia per me l'ultimo Almanacco del Detective dell'Impossibile. Tutto dipenderà se la prossima storia in edicola l'11 di Dicembre 2013 risveglierà in me le antiche passioni. Ma deve essere veramente bella!
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