Magazine Fotografia

Martin Scorsese alla Mole Antonelliana

Da Kurz69
Martin Scorsese alla Mole Antonelliana

Martin Scorsese alla Mole Antonelliana

Una coproduzione Deutsche Kinemathek e Museo Nazionale del Cinema, rende omaggio al genio artistico di Martin Scorsese.

I pantaloncini e i guantoni indossati da De Niro in Toro scatenato, i disegni dei tatuaggi che caratterizzarono il personaggio di Cape fear, il costume indossato da Cate Blanchett in The aviator, dove ricopriva il ruolo di Katharine Hepburn, le scenografie di Gangs of New York disegnate da Dante Ferretti, per celebrare un grande nome del cinema mondiale, ovvero Martin Scorsese.

La Deutsche Kinemathek, il Museo del cinema e della televisione di Berlino, a dedicato dal 10 gennaio al 12 maggio una mostra al grande regista Italo americano. L’esposizione oggi è ospitata nella Mole Antonelliana sede del Museo del Cinema di Torino.

Toro Scatenato

Toro Scatenato

Tre corde in primo piano, due di sfondo, una fitta nebbia, disegnano un pentagramma su un foglio sporco, la Cavalleria Rusticana – Intermezzo di Pietro Mascagni.

Un essere strano danza, salta, si piega e si fa spazio nella nebbia con movenze armoniose al rallentatore, una corda dell’accappatoio si muove casualmente, sembra una coda, la coda del toro del Toro Scatenato.

Il fumo viene bucato dai flash delle macchine fotografiche, inizia ad intravedersi anche il pubblico.

Toro Scatenato

The Bronx, New York City. Interno Giorno.

Siamo nel 1941, in un appartamento in cui è arrivato Joe, fratello minore del pugile Jake, ancora amareggiato per la sconfitta immeritata ai punti, rimediata contro Jimmy Reeves sul cammino per la conquista del titolo mondiale dei pesi medi.

Joe: - … Dammi retta, lascia perdere Reeves. Avrai un altro milione d’incontri da fare, ma… ma non puoi continuare così. Si può sapere che hai? C’è qualcosa che non funziona, eh? Cos’è che non va?

Jake: – Che cos’è che non va? Le mie mani.

Joe: - Le tue mani? Ma che dici?

Jake (osservando, deluso, le proprie mani): – C’ho le mani piccole. C’ho le mani di una ragazzina.

Joe: - Ce le ho anch’io, che significa!

Jake: - Sai che significa? Che anche se divento grosso, anche se batto tutti, qualunque cosa faccio, io non potrò mai combattere con Joe Louis.

Joe: - Certo, lui è un massimo, tu sei un medio, lo credo.

Jake: - Non avrò mai l’occasione di combattere con il migliore che esiste e invece io so che sono meglio di lui. E non avrò mai quest’occasione. E tu mi chiedi cos’è che non va…

Joe: - Senti, tu sei pazzo solo a pensarla una cosa simile: quello è un massimo, grazie al cazzo, tu sei un medio. Non succederà mai, eh. Perché ti ci stai a rodere il fegato? Non è normale.

Jake: - Fammi un piacere.

Joe: - Che vuoi?

Jake: - Voglio che mi colpisci in faccia.

Taxidriver

Taxidriver

Travis Bickle

[...] Ogni volta che riporto la macchina in garage devo ripulire i sedili, sono sempre impiastrati. Certe volte c’è anche del sangue.

[...] Dodici ore al volante e non riesco a dormire… Porco mondo! I giorni sono interminabili, non finiscono mai.

[...] Io ho sempre sentito il bisogno di avere uno scopo nella vita, non credo che uno possa dedicarsi solo a se stesso, al proprio benessere. Secondo me uno deve cercare di avvicinarsi alle altre persone.

[...] La prima volta che la vidi fu all’ufficio della campagna elettorale per Palantine a Broadway. Aveva un vestito tutto bianco e mi apparì come un angelo in mezzo a tutto quel sozzume, è sola ma loro non osano neanche sfiorarla.

Gangs of New York

Gangs of New York

Gangs of New York

Gangs of New York

Gangs of New York

Gangs of New York



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :