Il blog è nato per caso (magari un giorno vi spiego meglio come) e senza la pretesa di essere letto da tante persone. Non sapevo cos’erano le visualizzazioni e anche dopo averlo capito, per mesi, non ci ho dato molto peso. Quando un’idea nasce su un computer appoggiato sulla scrivania della tua piccola camera, non credi mai possa diventare un progetto che da lì esce: quattro mura e un pc portatile, insieme a due mani che digitano sulla tastiera e una testa, un po’ confusa, che trasmette parole e pensieri.
“Quattro mura e un pc portatile…”
Soprattutto non ho mai pensato che il blog potesse diventare un vero impegno, eppure lo è diventato, tanto da farmi fare la mia prima trasferta a Milano proprio ad inizio di febbraio. Quando la Martinengo mi ha contattata per partecipare ad un evento legato alla città di Dallas e ad un workshop ero titubante. Due esami impegnativi da dare all’università potevano essere ritardati per una cosa riguardante il blog? Il mio passatempo? Sì. Non è stato un sì facile però, perché per una volta ho deciso di seguire il cuore e non la testa, di seguire quelli che mi dicevano “Ma l’esame lo puoi dare quando vuoi” (affermazione più che valida, oltretutto).
Visit Dallas.
Ho preso un treno, sono finita a Milano e il blog è stato catapultato nel mondo reale, uscendo dal mio computer per la prima volta. Un mondo fatto di blogger con più esperienza e con più lettori, di nuovi incontri con il settore del turismo, di strette di mano, sorrisi e, a volte, di nasi storti perché il blog è ancora piccolino. Un mondo fatto di blog più “grandi”, che non si affidano più da tempo ad un semplice WordPress gratuito e che un po’ mettono in soggezione, perché quei blog io li leggevo da uno schermo nella mia camera verde (è verde sul serio) e in quella meno colorata di Verona, e i blogger che li riempiono di idee e racconti sono per me come dei piccoli divi del web. Quindi eccomi lì, ad entrare nel mio piccolo paese delle meraviglie reale in punta di piedi, un po’ spaventata ed un po’ emozionata.
Ho scoperto la città di Dallas, ho fatto una bella chiacchierata con Berlino e la GermanWings, scoperto Ras Al Khaimah e la Sun Express, viaggiato per la Germania da Francoforte a Stoccarda a Baden Baden, per poi tornare in Italia con l’hotel Milano Scala e Cogne Vacanze.
E poi, soprattutto, ho dato un volto a quei blogger che seguivo da tempo, ho dato loro una voce, ho sentito i loro accenti, li ho sentiti parlare delle loro passioni, ho raccolto i loro consigli. Qualcuno mi ha detto “So chi sei, conosco il tuo blog” e dentro di me cominciavo a saltellare, perché un commento attraverso uno schermo vuol dire tanto, ma quelle poche parole dette dal vivo vogliono dire ancora di più.
Martinengo workshop.
Il blog è sempre stato una passione, una scusa per ritagliarmi del tempo per me tra un libro e un quaderno di appunti, ma questo viaggio nel mondo reale è stata un’esperienza unica, che mi ha emozionata e che ricorderò come un piccolo traguardo. Non so come andranno le cose d’ora in poi, non so se i miei piccoli biglietti da visita lasciati qua e là serviranno a qualcosa, ma se l’importante è partecipare, io ci sto provando e, soprattutto, voglio cominciare a farlo seriamente. Per questo motivo, in primavera, Martinaway farà un altro passo, che questa volta ha a che fare direttamente con il mondo di internet: hosting, nuovo look (forse) e prossimamente anche la traduzione in inglese (o almeno ci proverò).
“…Martinaway farà un altro passo…”
Come accade spesso in questi casi, le idee sono tante, forse troppe, tanto che a volte sembrano non esserci perché si ammassano tutte insieme annullandosi le une con le altre. Quindi ora mi rivolgo a voi: sono pronta a ricevere ogni tipo di consiglio e di critica costruttiva. Se il blog è riuscito ad uscire dal computer è anche merito di chi sta dall’altra parte dello schermo per leggere quello che scrivo, ogni piccolo traguardo viene raggiunto anche grazie a voi che leggete in silenzio, o che mi scrivete, condividete e mettete un like. Quindi, se volete, lasciatemi un commento, scrivetemi una mail, sono pronta ad ascoltare.
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