
Il martirio ha accompagnato e accompagnerà sempre la testimonianza cristiana e la missione della Chiesa.
Diciamo che fa parte del "pacchetto", tutto compreso, che facciamo nostro da subito all'atto del battesimo.
Ci riguarda insomma se noi ci diciamo "cristiani".
Perché è stato proprio questo il cammino di Gesù,il figlio di Dio, fattosi uomo come noi.
Se siamo salvi, infatti, è perché Egli ha accettato obbediente la morte di croce, la peggiore, quella riservata appunto ai malfattori della sua epoca storica.
Così come è stata la sua risurrezione a liberarci dalla morte eterna e renderci salvi.
La storia delle missioni, per cui anche in un mondo improntato alla laicità esasperata bisognerebbe portarle maggiore rispetto, è perciò storia del martirio di Cristo.
Una storia che sempre si rinnova secondo la "beatitudine delle persecuzioni", previste e garantite dall'inizio da Gesù ai suoi discepoli.
Basta leggere con attenzione i Vangeli.
Il martirio allora è la chiamata-dono, quella vocazione che avvicina a Gesù.
E la testimonianza del martirio, cioè i martiri, altro non sono che la manifestazione di un messaggio.
E il messaggio è niente altro che la salvezza in Cristo.
Comprendere la scelta missionaria, al maschile e al femminile, significa proprio questo.
Tocca a noi rifletterci a fondo, ruminarla, farla nostra per comprendere il significato di certe scelte e di certi gesti , talora difficili da comprendersi con la logica corrente, dei nostri amici missionari.
E, di contro, si può anche non condividerla questa scelta, specie ai nostri giorni, e guardare altrove.
Tuttavia, approfondendo attraverso letture e studio, la storia delle missioni non si può non mettere in conto che il "martirio" è una realtà contemplata fin dall'inizio dal missionario o dalla missionaria, che ha deciso di mettersi ,con umiltà e fede, alla sequela di Gesù.
Per essere chiari è un punto di non ritorno ma accettato con gioia.
Le nostre orecchie molto spesso sono dure a percepirla questa realtà così come dure, senza sconti, erano anche, centinaia e centinaia di anni fa, pure le parole di Gesù dirette ai suoi discepoli.
Niente paura, cari amici, lo Spirito Santo non si distrae mai. Neanche per questo.
Ecco perché possiamo dire, con tranquillità, che soffia dove e quando vuole.
E che rende comprensibile l'incomprensibile, fattibile quello che appare impossibile.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)