Ora, io più che altro farei le pulci ai genitori del viceministro Martone che volontariamente hanno deciso di chiamare il figlio Micheal e non al viceministro in questione che ha osato mettere il dito nella piaga (con sommo sdegno dei possessori in particolar modo della suddetta piaga) degli studenti che a 28 anni non sono ancora laureati e sono quindi sfigati.
Il viceministro è di fresca nomina e forse non sa che certe parole provocano pruriti fastidiosi e che associare in una stessa frase termini come laureato e sfigato non solo può lasciare spazio a nuovi e più divertenti universi di senso per niente presi in considerazione purtroppo, ma può offendere e far scatenare un vespaio, addirittura, sui social network e su rispettabilissimi blog. Il viceministro avrà pure utilizzato un’espressione infelice e vabbè, è inesperto, ma il pensiero è condivisibile senza appello. Magari avrebbe potuto aggiungere: chi sceglie di iscriversi all’università, volontariamente, e a 28 anni (quindi in media 10 anni dopo e ancora in media 5 anni più tardi rispetto ad un iter normale) non è ancora laureato non solo è sfigato ma deve anche darsi una mossa perché sta buttando dalla finestra una cospicua somma di denaro o guadagnata a fatica con lavoretti sottopagati e precari o elargita da genitori che continuano a vedere la laurea, anche quando questa non collima evidentemente con le aspirazioni del figlio, come il non plus ultra delle realizzazione. Oppure avrebbe potuto dire che a 28 anni se non sei ancora laureato parti in svantaggio rispetto ad un mercato del lavoro ben più cinico e banalmente in evoluzione di te, che non aspetta di certo che il ragazzo non più 18enne porti a compimento i suoi studi o realizzi il suo desiderio adolescenziale per poi trovare un impiego che rispecchi esattamente le cose imparate all’università.
Avere una laurea non necessariamente ti fa essere una persona migliore, non averla non significa a priori che tu sia una persona peggiore, però 10 anni, cazzo, poi davvero finisce che uno con gli occhiali e la faccia onestamente un po’ da scemo ti dia dello sfigato. E noi non vogliamo questo, vero?
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