…Correre a perdifiato nella brughiera, a bocca aperta, respirando aria gelida che brucia i polmoni, correre ad occhi chiusi senza mai voltarsi, terrorizzati, stremati, coscienti che da un momento all’altro un predatore selvaggio ci raggiungerà e l’inferno avrà inizio…Sareste disposti a vivere un’incubo simile?!...Coraggiosi!...allora siete pronti ad assistere alla proiezione di un incubo ben peggiore: MARTYRS. La pellicola in questione Martyrs è datata 2008, il regista-sceneggiatore francese Pascal Laugier aveva diretto nel 2004 un altro film horror “SaintAge”, un’opera francamente non memorabile, nella sua seconda fatica cinematografica, invece, emerge inaspettato un talento straordinario. La trama di Martyrs è la seguente: tutto ha inizio con la fuga di una ragazzina da un mattatoio abbandonato e da qualcuno; il male, le atrocità subite in quel posto lasciano ferite profonde nell’ animo e nella psiche di Lucie, quest’ultima viene affidata alle cure di un istituto ed è lì, tra quelle mura, che nascerà un’amicizia profonda con Anna una ragazzina dolcissima. Purtroppo l’affetto di Anna non sarà sufficiente a cancellare il passato, a rimuovere l’incubo malefico che alberga nella mente di Lucie: una volta cresciuta, diventata una giovane donna, quest’ultima porterà a termine la sua vendetta, recandosi nell’abitazione di una famiglia e sterminandola a colpi di fucile. Anna raggiunta l’amica disperata, cercherà di aiutare, di capire e solo allora l’inferno avrà inizio.
Diciamolo subito, Martyrs non è un film adatto alle persone facilmente impressionabili o ai moralisti benpensanti: stiamo parlando infatti di una pellicola che in Francia è stata vietata, durante i primi mesi di proiezione, ai minori di 18 anni, cosa che non accadeva da anni. Martyrs è un film da intenditori del genere Horror, da collezionisti oserei dire, se non avete alle splle una giusta cultura cinematografica a riguardo, lasciate stare, credetemi, non riuscireste a sopportare la visione, non riuscireste a capire.
Precisiamo subito una cosa: è sbagliatissimo pensare che Marytyrs appartenga a quel filone Horror che va sotto il nome di “TorturePorn”, non ci troviamo di fronte ad una pellicola tipo “Hostel” per intenderci, a quei film che fanno della tortura l’unico e vitale elemento della trama, tortura buttata lì tanto per soddisfare gli istinti voyeuristici più beceri, in Martyrs invece i momenti di tortura presenti non sono mai fini a se stessi. La regia rende omaggio alle prime opere del maestro italiano del’incubo Dario Argento, sono presente poi riferimenti visivi agli incubi di Clive Barker, messi su pellicola attraverso opere come Hellraiser. Tecnicamente parlando, l’uso della cinepresa appare estremamente virtuoso, coinvolgente e frenetico in alcuni momenti, documentaristico, asettico e distaccato in altri. Il trucco dei personaggi risulta convincente, ottimi gli effetti speciali, assolutamente all’altezza la recitazione degli attori, in particolar modo quella delle due attrici protagoniste (Morjana Aloui-Mylène Jampanoi) che riescono a dare ai loro personaggi spessore emotivo e presenza fisica. La colonna sonora è tagliente a tratti giustamente, insopportabilmente fastidiosa ed angosciante. Martyrs trasmette paura, angoscia, curiosità, lo spettatore fin dall’inizio viene catapultato in un universo triste, di dolore; nell’assistere alla proiezione non c’è tempo per prendere fiato, è una visione in apnea, le immagini sono crude, crudeli, chirurgiche, il ritmo costante, raggiunge dei picchi quasi insostenibili.
Pascal Laugier ci rende partecipi di una storia maledetta e mostruosa, attenzione non sto parlando solo di violenza e sangue, esistono sicuramente film orientali, pellicole come Nekromantic, Violent Shit ancora più duri, ma nessuna pellicola come Martyrs riesce a scavare così a fondo nella coscienza dello spettatore. Dopo aver visto questo film, il primo istinto sarà quello di fuggire, di dimenticare tutto quelle immagini, ma un attimo dopo ci si ritroverà ad interrogarsi, a riflettere, tentando di capire come sia stato possibile che esseri umani abbiano commesso simili atrocità.
Concludendo Martyrs è lo sbarco sulla luna del genere Horror, rappresenta un punto di arrivo e nello stesso tempo di partenza: una pellicola totale, complessa , che racchiude più filoni di un unico genere. Il significato profondo che si cela dietro le immagini crude ed indimenticabili di questo film appare abbastanza chiaro, ma non voglio influenzarvi, esprimendo la mia opinione, preferisco lasciarvi la più ampia libertà interpretativa.
Mi sento però in dovere, nel salutarvi, di donarvi un’ultima considerazione: viviamo tempi difficili, coscienti della complessità meravigliosa della vita, ognuno di noi è chiamato a compiere una scelta: essere semplici testimoni o diventare attori protagonisti della propria esistenza… μαρτύς (martýs-martirio) dal greco ovvero testimone.
Ciao a tutti, alla prossima e ricordatevi: “…LA SPERANZA è UNA COSA BUONA , FORSE LA MIGLIORE E LE COSE BUONE NON MUOIONO MAI!..”