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Marvel: dietro le quinte dei vendicatori della costa ovest di byrne, tra rapporti orali censurati e malintesi con l'editor-in-chief

Creato il 14 novembre 2012 da Comixfactory

MARVEL: DIETRO LE QUINTE DEI VENDICATORI DELLA COSTA OVEST DI BYRNE, TRA RAPPORTI ORALI CENSURATI E MALINTESI CON L'EDITOR-IN-CHIEF

I Vendicatori della Costa Ovest
nella dinamica interpretazione di John Byrne


In questi giorni arriverà in tutte le fumetterie del nostro paese un volume davvero molto bello. Mi riferisco a all'ultimo, in ordine temporale, tomo della linea Marvel Gold dedicato al recupero di un gran ciclo di episodi dei West Coast Avengers di John Byrne (conterrà gli episodi dal numero 42, il primo della gestione Byrne, fino al numero 50, pubblicati negli USA tra il marzo e il novembre del 1989; mentre in Italia hanno visto la luce a zig zag sui primi numeri della rivista contenitore Marvel Extra e su alcuni numeri di Capitan America e i Vendicatori).

MARVEL: DIETRO LE QUINTE DEI VENDICATORI DELLA COSTA OVEST DI BYRNE, TRA RAPPORTI ORALI CENSURATI E MALINTESI CON L'EDITOR-IN-CHIEF

Marvel Gold
I Vendicatori della Costa Ovest
Alla ricerca di Visione

Pur essendo una serie minore nel panorama dell'Universo Marvel, il ciclo di episodi dei Vendicatori della  Costa Ovest di Byrne è senza ombra di dubbio una delle produzioni più pregevoli della Marvel dei tempi. Ed è incredibilmente sorprendente come l'artista canadese, di ritorno alla Casa delle Idee dopo un biennio trascorso alla DC Comics per rilanciare nientepopodimeno che Superman (con risultati straordinari), non solo decise di cimentarsi su un titolo di secondaria fascia (che fino al momento era stato saldamente nelle mani di Steve Englehart e Al Milgrom vivacchiando in una dorata aurea mediocritas...) ma dimostrò anche di trovarsi decisamente a suo agio con i personaggi. La sua gestione della serie iniziò con il botto, in pochissimi numeri stravolse i personaggi, mettendo in discussione tutto quello che i lettori sapevano di loro. L'attenzione di Byrne si focalizzò soprattutto su Wanda Maximoff (a.k.a. Scarlet Witch), sottoponendo l'eroina a un incredibile stress e facendola percorrere un sentiero oscuro (storie sulle quali Brian Bendis ha basato, circa quindici anni più tardi, il ciclo di episodi noto come Vendicatori: Divisi e House of M). Nelle storie successive a quelle pubblicate dalla Panini Comics su questo volume (e più precisamente su WCA #56) si narra che Byrne avesse intenzione di inserire una scena a dir poco scabrosa, con Wanda intenta a cimentarsi in un rapporto orale con Simon Williams (a.k.a. Wonder Man). A rivelare la veridicità di questa storia ci ha pensato Len Kamisnki (sceneggiatore di Iron Man per molto tempo, ma all'epoca assistant editor al lavoro sulla serie) raccontandone i retroscena alla rubrica Comic Book Legends Revealed del sito Comic Book Resources.
A quei tempi, il metodo di lavoro di John era quello di rinunciare a scrivere i soggetti, le sceneggiature ecc...  disegnando direttamente la storia. Ovviamente questo procedimento ci permetteva di risparmiare un sacco di tempo prezioso in termini di di rispetto dei tempi di produzione. John ci avrebbe inviato l'albo nella sua versione quasi definitiva, inchiostrato (quando provvedeva lui a inchiostrarsi, naturalmente) [e nel numero di cui stiamo parlando gli inchiostri erano affidati a Paul Ryan - ndS] e letterato. In questo modo risparmiavamo un sacco di tempo. Riuscivamo, così, ad avere l'albo completo giusto in tempo per mandarlo ogni mese puntualmente in produzione, al contrario delle altre cose con le quali ci trovavamo sempre in ritardo.
Facciamo un salto in avanti: arriviamo al giorno in cui l'albo sarebbe DOVUTO andare in tipografia. Ci arrivò al mattino dal colorista. Howard Mackie, che all'epoca era l'editor della serie, gli diede una rapida lettura, e disse che andava bene, e lo mise sulla mia scrivania per la correzione delle bozze, il passo successivo sarebbe stato quello di mandarlo in produzione e aspettare che Mark Gruenwald lo approvasse. Non ricordo se quel giorno Tom DeFalco (Editor-In-Chief della Marvel tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90) era fuori, e questa era l'unica occasione in cui lo si poteva escludere dal processo, o se si trattava di una quelle volte che lo stavamo aspettando per andare a pranzo o per qualcosa del genere, e quindi ci presentammo da Mark, urlando di essere in ritardo (cosa generalmente vera) costringendolo a firmarci l'autorizzazione alla pubblicazione dell'albo SENZA FARGLELO LEGGERE.
Quella che vi ho riferito fino ad ora era la procedura operativa standard. Ma non era MAI capitato che Mark avesse saltato la fase della lettura finale; anche quando Tom era presente in ufficio, Mark lo avrebbe letto per primo e poi lo avrebbe passato a Tom. Certo, in parte era dovuto alla sua fissazione di controllare la continuity, ma capitava molte volte che lui rintracciasse un errore di battitura e procedeva lui stesso a fare le correzioni a penna (questo genere di cose non SPETTAVA FARLE agli editor; non era importante quanto l'albo fosse in ritardo, le correzioni dovevano essere fatte dalla Produzione. A meno che l'Assistant Editor  non ne avesse le competenze.  Assistant Editor che non sono riusciti a nascondere di avere qualche tipo di abilità nel disegnare, letterare o colorare non hanno lasciato gli uffici per molto tempo, ma gli veniva data un po' d'acqua almeno una volta a settimana). Ma così era fatto Mark...
In ogni caso, non è quasi mai stato pubblicato un fumetto che non fosse stato letto da Mark, e in questo caso eccadeva SOLO per le persone che avevano fatto parte del Club di coloro che erano stati Assistant Editor di Mark Gruenwald. Credo che ce ne fossero due. Howard Makie era uno di questi (io diventai una specie di membro onorario in seguito, perché Mark fu impressionato dal mio lavoro quando svolsi il ruolo di Managing Editor su Quasar). 
In definitiva: l'editor aveva letto l'albo e lo aveva approvato. L'Editor-in-Chief era pronto ad approvarlo a occhi chiusi. L'albo stava per finire direttamente in stampa.  In genere si suol dire che quella che rimpiangi è la cosa che non hai fatto, e in genere io sono d'accordo con questo detto. In questo caso, vi confesso che alle volte ancora mi capita di pensarci e DAVVERO mi odio per quello che sto per raccontarvi. 
Cominciai a fare la correzione delle bozze. Arrivato a pagina 7 mi arrestai come una macchina che frena all'improvviso provocando un grande stridere di gomme, misi la retromarcia e lessi pagina 6 tre volte prima di essere certo che quello che avevo intuito non era frutto della mia mentre depravata. Presi la pagina in mano e dissi: "uh, Howard... potresti leggere un'altra volta questa pagina e dimmi se sono io, o ... um..."Howard prese la pagina. Vidi i suoi occhi che la scrutavano velocemente... poi ricominciarono daccapo, questa volta più lentamente. Notai che le vene sulla sua fronte iniziarono a palpitare, le orbite si infuocarono, nell'aria si sentì l'odore di barba bruciata che precedeva sempre la sua trasformazione in SPIRITO DELLA VENDETTA... "Devo... PARLARE con John... una sola possibilità -" ansimò.
Osservando la pagina, alcune delle mie cellule cerebrali si misero in funzione e produssero qualcosa che somigliava a una idea. "Sai" dissi "potrebbe non essere così difficile trovare una soluzione..." Ebbene sì, la SHOCKANTE RIVELAZIONE: è mia la mano dietro quella "correzione". 

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Ecco la pagina così come fu pubblicata
dopo le correzioni apportate dagli editor


Len Kaminski, nel corso della chiacchierata ha poi aggiunto di avere da qualche parte, custodite nel suo archivio le pagine senza correzioni, ma ha poi confessato di non riuscire a trovarle. Così, con l'ausilio di Photoshop ha rimaneggiato la tavola definitiva fornendoci qualcosa che si avvicina alla tavola originale di John Byrne.

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Una bozza della tavola concepita
da Byrne


Ok, qui c'è una rapida e grezza riproduzione della tavola originale di WCA. Poiché avrei impiegato in sacco di tempo per ricostruirla in photoshop, questo è solo un abbozzo che ha bisogno di un paio di spiegazioni più dettagliate. 
Vignette 4 e 5: Le mani di Wanda non emettevano nessun effetto luminoso. Non graffiavano la carne di Wonder Man. Non vi era alcuno strappo sulla maglia di Wonder Man, forse le dita erano posizionate in maniera diversa, ma non ricordo bene. Ma nel disegno originale Wanda semplicemente faceva scendere la mano sul petto... e
Vignette 6 e 7: La parte alta della testa di Wanda non era visibile, e i balloons sulla testa di Wonder Man erano posizionati dove li ho messi adesso. Sono pronto a scommettere che le correzioni furono fatte da Chris Eliopulos, che all'epoca faceva parte dello staff Come potete notare, nella versione originale Byrne lasciava all'immaginazione del lettore cosa stesse accadendo, così come nelle pagine poi pubblicate. Solo che era molto più facile pensare alla possibilità che Wanda stesse praticando del sesso orale su Wonder Man.
Tutto si sistemò. L'albo andò in tipografia. La storia si trasformò in qualcosa di divertente da raccontare, senza rancore, tutti risero. Howard e John rimasero amici. Come si è poi visto, alcune persone si fecero comunque l'idea sbagliata... alcuni si sono sentiti oltraggiati, abbiamo ricevuto lettere da persone indignate che credevano che Wanda stesse castrando Simon. 

Insomma a quanto pare tutto è bene quel che finisce bene. Ma in realtà non è del tutto vero. L'incidente sfiorato, stando al racconto di Kaminski,  spinse Tom DeFalco a seguire con più attenzione il lavoro di John Byrne sulla serie, un maggiore controllo che portò, di lì a poco, alle dimissioni dell'autore della serie. A rivelarne le ragioni ci ha pensato lo stesso Byrne nella sezione dedicata alle FAQ del suo sito/Forum di discussione (www.byrnerobotics.com):
"il mio abbandono della serie fu così repentino per una semplice ragione: un editor-in-chief dalla testa dura che non fece attenzione. Alcuni mesi prima che partisse la storyline di Immortus, gli scrittori e gli editor parteciparono ad una riunione nell'ufficio del summenzionato EIC per architettare l'ultimo... ancora rabbrividisco... crossover estivo. Poiché su AWC stavo lavorando ad una storyline che era piuttosto cosmica e capace di raggiungere un vasto pubblico, la offrii come base per il crossover. L'EIC disse di no, non voleva fare una cosa del genere per il crossover. Così Howard Makie (editor di AWC) ed io tornammo al nostro lavoro sulla serie e proseguimmo con la storia che avevamo pianificato. Un mese prima di fare la grande rivelazione, arrivo all'EIC la notizia che noi stavamo comunque lavorando alla storyline che lui aveva rifiutato. Ci ordinò di cambiarla, immediatamente. Howard protestò -- l'EIC non ci aveva detto che non potevamo realizzare quella storia, ci aveva solo detto che non la voleva utilizzare per il crossover. Ma alla fine l'EIC fece valere il suo ruolo -- avremmo DOVUTO cambiare la nostra storia, perché non avevamo il "permesso" di farla (il permesso era necessario solo se si apportavano grandi cambiamenti ai personaggi o alla continuity. E in questo caso non accadeva nessuna di queste due cose). Visto che, oltre alla storia che avevo concepito, non c'era nulla che potessi fare con la pianificazione che mi aveva impegnato per mesi, lasciai in segno di protesta, con il supporto di Howard."
Anche queste, sono storie che succedono dietro le quinte delle serie della Marvel...

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