Speciale: Marvel Now!
- Speciale Marvel Now!: “Join the (Re)Evolution” della Casa delle Idee
- Marvel Now!: Iron Man di Kieron Gillen e Greg Land, quando il presente è oscurato dal passato
- Capitan America Marvel Now!: Rick Remender e John Romita jr sulle tracce di Jack Kirby
- Marvel Now!: Gli incredibili Avengers di Rick Remender e John Cassaday
- Marvel Now! dietro le quinte: intervista a Nicola Peruzzi, coordinatore editoriale Marvel Italia
Nicola Peruzzi, coordinatore editoriale Marvel Italia, ci anticipa cosa dobbiamo aspettarci dalle nuove serie coinvolte in Marvel Now!, oltre a raccontarci nel dettaglio il modo in cui la Panini ha deciso di presentare questa operazione editoriale nel nostro Paese.
Presentaci brevemente Marvel NOW!.
Come abbiamo avuto modo di dire e scrivere in più di un’occasione, Marvel NOW! non è un reboot dell’universo Marvel, ma un nuovo punto di partenza, un fresh start, che, senza cancellare cinquanta anni di storie del passato, offre un aggancio a nuovi lettori, provenienti magari dai cinema, o a lettori che tornano a leggere Marvel dopo aver abbandonato i fumetti in passato. Tutto questo nel rispetto dei vecchi lettori (che leggendo si sentiranno comunque a casa), di chi non ha mai abbandonato la nave. Al di là del cambio dei costumi e del nuovo status quo, quindi, questo è lo stesso universo Marvel nel quale tutti noi siamo cresciuti, e i personaggi, seppure per certi versi più maturi e consapevoli, sono sempre gli stessi. La maggior parte di essi, almeno.
Quali sono a tuo parere i punti di forza dell’operazione?
In generale, credo che negli Stati Uniti l’operazione sia andata bene perché ha cercato di mettere un po’ d’ordine in un universo narrativo condiviso che molto probabilmente era arrivato a soffrire un po’ di stanca a causa di un mancato cambio di creativi e di quella che potremmo definire “corsa all’evento”. Ma mi spiego meglio.
Una rotazione di team creativi come quella che ha caratterizzato Marvel NOW! ha permesso alle varie serie di prendere una boccata d’aria fresca e di guadagnare nuove idee. Gli Avengers, per esempio, dopo otto anni e 240 storie circa di ininterrotta gestione Bendis, avevano bisogno di un cambiamento. Hickman, con una spettacolare virata fantascientifica, ha realizzato un cambio sostanziale.
Gli X-Men, d’altro canto, avevano bisogno di trovare una propria voce, una “regia” unica e una direzione nuova. Dopo tredici numeri di cura NOW! e sette mesi di gestione Bendis, posso dire senza timore di smentita che era da tempo che i Mutanti non si rivolgevano al lettore in maniera così originale.
Altro punto di forza è la completa focalizzazione sulle serie regolari. Marvel NOW! rimette ordine: nessuna testata è inutile e tutte hanno un fine e uno scopo, in questo grande affresco.
Ma non finisce qui. Al momento i punti di forza del Marvel NOW! sono numerosi, di sicuro maggiori dei punti deboli, e le vendite negli USA sono solide e confortanti. Dal canto nostro, siamo assolutamente speranzosi e convinti di ottenere lo stesso livello di gradimento anche in Italia.
In cosa differisce questo rilancio della Casa delle Idee dal recente reboot della DC Comics?
Rispondo con molto piacere a questa domanda, perché prima di approdare alla Redazione Italia, nel mio precedente incarico ho coordinato il rilancio DC per la Panini Germany. A mio modo di vedere, si tratta di due operazioni per certi versi molto simili, ma al tempo stesso profondamente diverse.
La DC ha operato un vero e proprio reboot, ovvero un azzeramento della continuity del proprio universo narrativo, andando ad impostare dei veri e propri punti di partenza per ogni singola serie. È una cosa che la DC fa periodicamente: aggiornare tramite una “Crisi” i propri personaggi, e sfrondare 70 anni di continuity. Con Flashpoint, la continuity è stata condensata in circa cinque anni, quindi in questo nuovo universo i personaggi sono più giovani e sebbene abbiano vissuto gran parte degli eventi che abbiamo avuto modo di leggere nelle loro serie precedenti al grande rilancio, questi sono avvenuti in modo leggermente differente da come ce li ricordavamo.
Ed è proprio quel leggermente che fa la differenza. Il Marvel NOW! non è il nuovo universo Marvel. È proprio quello stesso identico universo di cinquanta anni fa, e tutti gli eventi precedenti sono avvenuti nella stessa modalità e con le stesse tempistiche e non sono stati mai rinnegati, o modificati. Alcune origini sono state aggiornate, come quella di Iron Man, ma i cambiamenti sono minimi.
Come dicevo prima: operazioni simili, ma al tempo stesso differenti. Laddove la DC ha fatto una bandiera del suo numero “feticcio”, il 52, con cinquantadue serie e miniserie che continuano ininterrottamente la loro corsa, la Marvel non ha puntato tanto sulla quantità, ma su team creativi nuovi e superbi (Remender e Romita JR, Hickman e Opeña, Fraction e Allred, per dirne alcuni) e sui diversi generi narrativi, come a ribadire che il genere supereroistico non è solo action, ma anche fantascienza, noir, commedia, e via dicendo.
Le storie di Marvel NOW! saranno davvero accessibili per i nuovi lettori? Il fatto che dopo l’ultima maxisaga (Avengers Vs X-Men) non si sia ristabilito lo status quo iniziale (o nemmeno qualcosa a esso paragonabile) potrebbe essere uno svantaggio per coloro che non conoscono gli avvenimenti degli ultimi anni?
Come dicevo sopra, sono del tutto accessibili a nuovi lettori. Prova a leggere Iron Man: una persona che non l’ha mai letto prima d’ora troverà nel primo arco narrativo, Credere, la perfetta introduzione alla lettura del Vendicatore dorato. In Iron Man 1 puoi trovare azione, la vita privata di Tony Stark e quella da supereroe, le sue origini segrete, tante armature e… Extremis. È fondamentale aver letto Extremis di Ellis e Granov per capire la serie, o questo arco narrativo? No, perché è tutto spiegato qua. Tutte le informazioni che ti servono per godere appieno di Iron Man sono in questi numeri. Se lo hai già letto parti avvantaggiato e puoi cogliere elementi che un nuovo lettore non coglierebbe, questo è certo. Ma alla fine, non è questo il bello di avere un universo con cinquanta anni di storia e di storie alle spalle? Se non conosci quella storia e ti incuriosisci, puoi leggerla quando vuoi.
Quello che tu indichi come un potenziale svantaggio, io lo vedo come un punto di forza. Non è necessario sapere che il Teschio Rosso è la nemesi di Capitan America fin dagli anni della Timely Comics per godere appieno di Incredibili Avengers 1. Non è necessario sapere che prima dell’attuale status che vede eroi e mutanti uniti nel sogno di Xavier, c’è stato uno scisma enorme e un deicidio, ma se ti interessa è tutto lì, puoi leggerlo e arricchire la tua cultura personale, oltre che passare qualche ora in più con i tuoi eroi preferiti. Dirò una banalità, ma quando più di una ventina di anni fa ho cominciato a leggere i supereroi, sono entrato in medias res in un universo che era anche più complesso di quanto lo sia attualmente. Non c’era un jump on point come Marvel NOW!, sono entrato mentre Spider-Man aveva il costume nero, l’alieno simbionte. Come se l’era procurato? Che fine aveva fatto il precedente? E cos’erano le Guerre Segrete? Il recupero di tutte le storie precedenti lo ricordo come uno dei periodi più felici della mia vita, e, sebbene Marvel NOW! non lo renda necessario, spero onestamente che altri bambini di dieci anni possano provare oggi quelle stesse sensazioni che ho provato io vent’anni fa.
Come siete arrivati a scegliere questa modalità di presentazione delle varie serie nel corso dei mesi e perché?
Abbiamo cominciato a dedicarci al progetto quasi un anno fa, e il risultato è stato il frutto del lavoro condiviso della nostra redazione, dei nostri editor e del marketing, sotto l’egida e l’attenta supervisione del sommo MML (Marco Marcello Lupoi, N.d.R.).
Se è pur vero che ci ritroviamo più volte nel corso dell’anno in periodiche megariunioni che uniscono tutte le redazioni e tutti i collaboratori esterni in un florilegio di proposte e idee, l’anno scorso è stato un lavoro sicuramente più complesso. L’individuazione di sommari che fossero attraenti sia per il nostro pubblico che per i nuovi lettori, la creazione di nuovi formati, lo studio di una grafica nuova, le nuove assegnazioni… È stato un anno frenetico, ma ne è valsa sicuramente la pena.
Quello che abbiamo realizzato è un rinnovamento assoluto delle testate storiche, la presentazione di ben tre nuove testate (e mi limito al NOW!), il cambio di formato di una serie storica e una promozione gigantesca, tra le tante variant cover e le illustrazioni realizzate esclusivamente per noi collaborando con artisti Marvel amici, che a guardarlo col senno di poi sembra quasi una missione impossibile.
Nel momento in cui le idee di tutti trovano una quadra e capisci che sei sulla strada giusta, si crea un’alchimia quasi perfetta che riesci quasi a toccare con mano.
Dire che siamo soddisfatti del risultato è riduttivo. E a oggi sono apparsi in edicola solo i primi due albi NOW!.
Parliamo un po’ della grafica interna degli albi. Cosa cambia rispetto agli albi finora pubblicati?
Come avrete già avuto modo di vedere, gli interni degli albi Marvel NOW! sono completamente rinnovati nell’impostazione grafica e comunicativa. Nell’era dell’informazione, quello che vogliamo fare noi nelle nostre pagine delle note è approfondimento, non news.
Vogliamo aprire le porte ad un nuovo pubblico (anche perché il cambio generazionale sta avvenendo adesso, e non vogliamo certo farci trovare impreparati), ma allo stesso tempo non possiamo nemmeno dimenticarci dei nostri lettori storici, che seguono le note di alcuni dei nostri editor da sempre.
Abbiamo rivoluzionato quindi l’impostazione della seconda di copertina e della pagina delle note, che è strutturata tematicamente e per files.
La parola d’ordine è focalizzazione: focalizzazione su di un personaggio, un argomento, un evento, a seconda di quello che succede all’interno del numero o della serie. Utile al nuovo lettore, che magari compra Incredibili Avengers spinto dal film e non ha idea di chi sia Havok, ma anche al vecchio lettore che potrà leggere un articolo del suo editor preferito su quel personaggio.
Con Fantastici Quattro avete scelto di ritornare a pubblicare un mensile Marvel a 48 pagine: a partire da giugno l’albo conterrà due soli serial americani ogni mese. Cosa vi ha spinto a farlo? Se tale albo avrà successo, dovremo aspettarci che altre serie riducano la foliazione?
È molto semplice: Fantastic Four e FF, fin dai tempi di Hickman, sono un’unica grande serie che esce due volte al mese. Il modo migliore per leggere e comprendere a fondo la serie è leggere i numeri alternati: un Fantastic Four e un FF al mese.
L’opportunità di proporre una serie che non avesse comprimari o storie di recupero, ma che fosse contenuta e tematicamente fortissima e soprattutto ad un prezzo concorrenziale, era troppo interessante per non essere presa al volo. Era talmente ovvio che quando ci è venuta l’idea ci è sembrato che per quella serie fosse l’unica soluzione possibile. Soluzione che abbiamo subito esteso a Guardiani della Galassia, la nostra terza nuovissima serie in uscita a Settembre. L’idea di avere un mensile che fosse interamente cosmico a 48 pagine, con due storie legate tematicamente tra loro ci è sembrata subito vincente.
Ovviamente, non abbiamo ancora un riscontro effettivo di come il grande pubblico abbia preso questo nuovo formato. Ma devo dire che dalle chiacchiere fatte in fiera, o dalle discussioni lette qua e là su internet, mi pare che l’idea sia stata accolta bene.
Se la reazione dovesse essere effettivamente positiva, potremmo in futuro tentare di applicare questo formato anche ad altre serie.
E questa è, inevitabilmente, la domanda più difficile in assoluto. Perché indicare solo una o due serie per me è assolutamente impossibile… Chiamami entusiasta, ma a me le serie maggiori piacciono sostanzialmente tutte per motivi diversi. La fantascienza smodata di Avengers. Lo spirito kirbyano di Captain America. L’escatologia di Thor. I WTF continui di Superior Spider-Man. Fantastic Four, che sembra quasi di leggere il Doctor Who. E mi fermo, perché potrei andare avanti a oltranza: la verità è che non riesco a non contare i giorni che mi separano dall’arrivo del pacco Marvel del mese.
Posso fare una cosa, però, posso segnalarti due serie tra quelle minori che mi sono piaciute più delle altre.
La prima è Cable & The X-Force. Scritta da un Dennis Hopeless sempre più lanciato (se non lo conoscete segnatevi il suo nome, ne sentirete parlare ancora, in futuro) e disegnata da un Salvador Larroca che pare aver trovato una nuova ispirazione, è la storia di un team mutante che tenta di salvare il mondo, ma viene considerato da tutti una cellula terroristica. Ha il ritmo di un action movie anni ’80, tra battute, esplosioni spettacolari e incredibili cacce all’uomo, e un continuo movimento tra presente e passato in una narrazione nuova e incredibilmente coinvolgente.
La seconda, invece, è Young Avengers. Che Kieron Gillen fosse un bravo scrittore lo si era già capito con Journey Into Mystery, e che il suo feeling con Loki fosse incredibile era altrettanto noto. Grazie anche alle ottime matite di Jamie McKelvie, nasce una delle serie più originali degli ultimi anni, che mescola rabbia adolescenziale e metanarrazione in una miscela punk che ha dell’incredibile.
Ecco, se dovessi dire le due serie “minori” che ho finora apprezzato di più, vi consiglierei di non perdervi queste due.
In che condizioni è il fumetto Marvel in Italia attualmente? Il fatto che lancerete in questi mesi almeno quattro nuove testate mensili legate a Marvel NOW! è da interpretare come un segnale di ottimismo per il successo degli albi spillati da edicola e per il fumetto supereroistico in generale?
Il fumetto Marvel gode di ottima salute, e ne sono la prova le tante nuove serie che lanciamo in edicola da aprile in poi. Il fatto è che ci sono davvero tantissime serie valide che escono in quest’ultimo periodo, anche quelle non propriamente NOW!.
Per capire lo status del mercato italiano invece, faccio riferimento a quello che succede alle fiere. Lucca Comics, Mantova Comics, Cartoomics, Napoli Comicon… A queste ultime convention ho avuto modo di constatare in prima persona quante persone arrivino (e ritornino) oggi al mondo del fumetto. Gli eventi registrano il tutto esaurito, e il nostro stand è perennemente sotto assedio. E non solo nella sezione delle novità Marvel.
Quali effetti ha avuto (e avrà) l’esposizione cinematografica dell’universo Marvel sia a livello di vendite che a livello di scelte editoriali?
Per dirti quali effetti avrà l’esposizione cinematografica avrei bisogno di una sfera di cristallo.
A livello narrativo, avete già potuto notare come i due universi siano arrivati a toccarsi. Nei fumetti c’è un Nick Fury di colore, i costumi sono sempre più simili alle controparti cinematografiche… e i punti di contatto sono destinati solo ad aumentare.
L’effetto immediato a livello di vendite, sempre restando all’esperienza legata alle fiere, è quello di vedere sempre più persone che dai film approdano ai fumetti. La domanda più gettonata è “qual è il punto di partenza ideale per cominciare a leggere Iron Man?”, o Thor, o Cap, o gli Avengers, a seconda del film che è in sala in quel momento.
Alla prossima fiera, finalmente potrò dire loro che il punto di partenza ideale è ORA.
Intervista condotta via mail a maggio 2013.
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