Inizia in questo modo una corrispondenza che durerà oltre vent'anni, creando un legame unico in grado di infondere coraggio e voglia di vivere ai due protagonisti ogni volta che la realtà li metterà alla prova.
Tutto a partire da un pezzetto di cioccolato.
Anche se non è richiesto, questoFree Drink è per Julez.
Volavamo da Sydney verso Francoforte, nel corso dell'interminabile rientro dal viaggio di nozze in Australia, e più o meno all'altezza dell'India, curiosando nella guida ai film disponibili, incappammo in Mary and Max, film d'animazione di produzione australiana - per l'appunto - colpevolmente mai distribuito in Italia.
Niente sottotitoli, ma l'idea di un esperimento che ci riportasse con il cuore indietro nel pieno del continente down under era troppo forte, in grado di vincere sonno, stanchezza ed una familiarità non proprio perfetta di Julez con l'anglofonismo, che di persona viene superata grazie alla sua sempre incredibile carica di comunicatività - il fenomeno "Julez amica di tutti" che spesso ci coinvolge quando usciamo di casa, e che il vecchio Ford può sperare di pareggiare solo quando è molto ubriaco -.
Il risultato fu una delle sorprese più incredibili tra le visioni di quella stagione da spettatori: una vera e propria perla di profondità ed intensità incredibili, animata da un ottimo stop motion, recitata benissimo da Toni Colette e Philiph Seymour Hoffman - rispettivamente Mary e Max -, scritta con la semplicità e la meraviglia di un bambino eppure filtrata da emozioni assolutamente travolgenti legate alla crescita di ognuno di noi, in grado di toccare amicizia, amore, morte e tutti gli alti e bassi dell'esistenza cui tutti, in qualche modo, dobbiamo qualcosa, presto o tardi che sia.
Il crescendo emozionale che accompagna Mary dall'infanzia all'età adulta e Max alla vecchiaia è quanto di meglio possa offrire il Cinema d'animazione, e ancora oggi, a distanza di due anni, mi ricorda le meraviglie di Miyazaki, il brio di Persepolis, la scrittura semplice eppure profondissima di Ocelot e la magia della Pixar.
Una favola struggente sulla solitudine e la ricerca della persona che più di ogni altra, dai momenti migliori ai peggiori, dalle risate fino alle lacrime alle lacrime e basta, sarà indiscutibilmente la più importante della nostra vita.
Non che già non lo sapessi, ma quando Julez ha staccato le cuffie sul finale, con gli occhi gonfi e lucidi, ho sentito una volta ancora che lei era, è e sarà sempre la Mary di questo altrimenti irrimediabilmente perduto Max.
So di non aver ecceduto in tecnica, e che più che parlare del film mi sono concentrato su di me, ma ragazzi, fidatevi e guardatelo: perchè ci sono cose per cui vale sempre la pena di provare del sano strùggio e versare lacrime senza averne vergogna.
Guardatelo.
O vi scasso di bottigliate.
MrFord
"I'm here without you baby
but you're still on my lonely mind
I think about you baby
and I dream about you all the time."
3 doors down - "Here without you" -