Voglio essere onesto con voi (come sempre, del resto), questo post avrebbe dovuto essere incentrato su ciò di cui parlano le donne quando sono al riparo da orecchie indiscrete.
L’idea mi era venuta un paio di mesi fa, quando, per motivi e modi che non sto qui a descrivere, mi sono lasciato trascinare in spiaggia per approfittare del solleone. Sono stato combattuto fra quella proposta oppure accettare un lavoro in miniera. Alla fine la scelta è ricaduta sulla spiaggia, ma solo perchè non ci sono miniere nelle vicinanze.
Mi presento a metà pomeriggio e realizzo subito che la situazione sarebbe stata una buona fonte di ispirazione per almeno sei futuri post. Ero l’unico uomo immerso in gruppo di cinque donne. Si, lo so, gli uomini in questo momento mi sono vicini e a differenza di quello che qualcuno potrebbe immaginare, non mi stanno affatto invidiando. Si, perchè se sei in compagnia di una donna sei praticamente ignorato dal resto dei bagnanti, già con due, inizi ad attirare qualche occhiata di curiosità/invidia/compassione, con cinque non c’è gara, sei superfluo come come lo zucchero a velo sul tiramisù
Morale della favola, mi sono sdraiato, e armato di cuffiette e lettore mp3 ero pronto a godermi il bagno di sole, sudore, salmastro, sabbia e sputacchiate lasciate dai vari venditori di cocco. Che poi mi sono sempre chiesto cosa spinga i bagnanti a comprare pezzetti di cocco immersi in un secchio, con la temperatura dell’acqua pari a quelle delle terme di Porretta (e pulita come le fogne di Nairobi) e pagarli quanto un’intera piantagione. Ma d’altronde c’è chi si registra le puntate di “Uomini e donne” e quindi tutto è plausibile.
Torniamo a noi. Ero lì che mi ascoltavo l’ultimo successo di Mimmo Locasciulli, quando le pile del mio fedele apperecchietto sono passate a miglior vita. Sul momento…il dramma!!! Decido comunque di fare finta di niente e tenermi quelle mute diavolerie piantate nelle orecchie.
Allora, non so se qualcuno ci ha mai fatto caso, ma quando le donne temono di essere sentite da orecchie indiscrete, comunicano fra loro a ultrasuoni, come i delfini (avrei voluto dire “come le balene”, ma alcuni termini loro li fraintendono sempre), sono ventriloque non c’è niente da fare, se qualcuna non riesce a parlare tenendo le labbra chiuse, si mette comunque la mano davanti alla bocca, come Totti quando lo fanno sedere in panchina. Oh, tranquille, noi uomini siamo incapaci di capire bene quando ci urlate le cose, figuriamoci se sappiamo leggere il labiale e comunque, rilassatevi che non credo ci sia nessuna telecamera di Sky sport puntata su di voi.
Lo scenario cambia radicalmente quando parlano con la certezza che nessun altro possa ascoltare la loro conversazione. Ecco, in questo caso il volume della voce supera di parecchi decibel quello dell’Hollywood di Milano in Corso Como. Urlano come Beppe Grillo al “V-day”. Quello era il caso in cui mi trovavo in quel momento.
Però non capivo, il discorso era già iniziato e mi sfuggiva l’argomento, c’era una che diceva “…si..è da morsi”, ah ok, parlano di ricette di cucina, un’altra che ribatteva “eh…anche tre volte di seguito”, no, parlano del corso di fitness, infine quando l’ultima ha esordito dicendo “…prima di sposarci lo facevamo anche sui tetti” ho finalmente realizzato che parlavano di…découpage. Si ma, perchè disegnare sul tetto se nessuno poi puo’ vedere la tua opera?…mah…mistero
Certo, è proprio vero che veniamo da due pianeti diversi. Noi uomini quando siamo in gruppo parliamo solo di donne e angoli retti. In loro invece arde il sacro fuoco dell’arte. Beate loro.