E a grande richiesta (?!) eccomi nuovamente a voi. Questa mia apparizione fugace e non fondamentale nella vita di nessuno è anche in risposta a un post appena letto (CIGS 2008 - Una triste giornata grigia). Sopratutto perchè 'Una triste giornata grigia' è il titolo che ben si adatta anche al film odierno. Voglio dire a questa giornata, in questa città. Il freddo, come annunciato quasi con soddisfazione dai vari colonnelli dell'areonautica e simili in tv, è tornato. Piove una pioggia fredda, anzi gelida, il cielo è di un grigio senza pietà e il Vesuvio, che nei periodi del suo massimo fulgore veniva chiamato Sterminator Vesevo, un nome che incute sicuramente timoroso rispetto, è incappucciato da una nuvolaglia sfrangiata e insolente e, sotto, sicuramente ci starà nevicando. Poveretto, secondo me soffre il freddo anche lui.Insomma, buongiorno dal paese del sole.Ma l'effetto serra? Che fine ha fatto, e la desertificazione con relativa siccità? Vorrei capirne di più, per ora mi viene solo in mente il film The day after dove se ricordo bene causa riscaldamento globale una glaciazione improvvisa quanto drammatica cambiava in poche ore le sorti della terra.Ma, infondo siamo a marzo, il mese pazzo, il mese imprevedibile, marzo nu poco chiove e n'atu ppoco stracqua (Salvatore Di Giacomo).Poi mentre ancora ci stiamo lamentando del freddo e dell'umido all'improvviso, dalla sera alla mattina (qui è quasi sempre così) fa un caldo esagerato. Magari comincia con una pioggia che dopo trovi la macchina coperta di sabbia rossastra, che viene dritta dritta dalle sponde africane, ed è il primo giorno di scirocco, che dice che poi deve durare tre giorni. Anche quattro, anche di più, caldo e molto umido. E avete presente quando si dice di qualcuno che è 'sciroccato'? Leggo dal dizionario: si dice di persona con un atteggiamento simile alla confusione o allo stordimento che possono essere indotti dallo scirocco.Altra simpatica caratteristica del caldo napoletano sono le blatte americane, che poi non ho capito perchè americane visto che anche loro pare arrivino da oltre Mediterraneo. Scarafaggi davvero bruttini, povere creature, di colore marrone e alcuni (non ho capito se i maschi o le femmine o tutti e due) volanti. Almeno questa non è una prerogativa napoletana, pare che sopratutto le città di mare con porto ne siano invase, per via che arrivano con le navi. O sarà una leggenda metropolitana? Non so. Comunque per me (ma sfido chiunque...) sono un vero incubo, non amo gli insetti in genere, tanto meno se me li trovo in casa entrati dalla finestra con volo planante.Ma basta, questo cielo grigio non deve assolutamente indurre a discorsi sgradevoli.In capo a un mese l'aria sarà frizzante, il cielo terso, i prati pieni di margherite e 'Non ti scordar di me'. Chi ha un gatto in casa potrà osservare che invece di infilarsi con maestria sotto una coperta, cercherà spicchi di sole sul pavimento dove sdraiarsi e procedere alle abluzioni quotidiane. Sarà il momento di andare a cercare nel cassetto il costume da bagno dell'anno scorso e controllare un attimo il giro vita.E per finire scelgo una foto evocativa, alla faccia della giornata grigia. E pazienza per chi non ama il mare.
p.s. la foto è mia, scattata a Itaca, direi scattata apposta per poi guardarmela nei lunghi inverni.Nonostante le istruzioni di Ignominia non ho ancora imparato a scrivercelo vicino che è mia