MASAO YOSHIDA, DIRETTORE DELL'IMPIANTO DI FUKUSHIMA, LASCIA PERCHé MALATO

Creato il 29 novembre 2011 da Madyur
Masao Yoshida, 56 anni, direttore dell'impianto di Fukushima, presente nei giorni dell'incidente verificatosi l'11 marzo a seguito del terremoto e del successivo tsunami che investirono il nord est del Giappone, lascia il suo posto per ragioni di salute.
Lo rende noto un comunicato della Tepco, che gestisce la centrale, senza fornire ulteriori dettagli e soprattutto senza rivelare quale tipo di malattia abbia contratto il dirigente. In particolare, se le deteriorate condizioni di salute di Yoshida siano da mettere in relazione con gli elevati livelli di radioattività presenti nell'impianto nucleare In conferenza stampa, la Tepco si è trincerata dietro la necessità di "proteggere la vita privata" di Yoshida, aggiungendo per voce di un responsabile che in ogni caso i medici non avrebbero riscontrato una relazione tra la malattia del direttore e la radioattività.
Lo stesso Yoshida ha mantenuto uno stretto riserbo, limitandosi a un messaggio diretto ai lavoratori della centrale. "Sono costretto a lasciare l'unità di crisi in un momento importante, su richiesta pressante dei medici", ha fatto sapere con dispiacere il direttore dimissionario, rivolgendosi in particolare agli specialisti impegnati nella gestione della più grande catastrofe nucleare dai tempi di Chernobyl (1986).
Yoshida, attualmente ricoverato in ospedale, continuerà a ricoprire un ruolo nella divisione nucleare della Tepco. Durante l'emergenza nucleare di marzo Yoshida ha vissuto in prima persona momenti terribili, restando sul posto e operando in condizioni estreme. Il 12 novembre scorso, parlando con alcuni giornalisti autorizzati a entrare per la prima volta nella centrale, Yoshida aveva confessato di aver temuto per la propria vita. Ma ha rifiutato di rispondere alle domande sulla quantità di radiazione a cui era stato esposto.
Da parte sua, la compagnia Tepco ha riconosciuto che diverse persone impiegate nel sito nucleare sono state esposte a livelli di radioattività superiori ai limiti autorizzati anche in condizioni di emergenza, ma che nessuna morte è stata ricollegata direttamente a quella situazione. In particolare, tre operai di Fukushima sono deceduti per altre ragioni dopo l'incidente alla centrale, così come due impiegati, morti il giorno del sisma e dello tsunami.

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