Tutti la conoscono, ma pochi sanno chi è… La bauta è la maschera simbolo del carnevale veneziano.
La Bauta era una maschera del XVII sec. che veniva indossata durante il carnevale o nella vita quotidiana. La forma particolare di questo oggetto riusciva ad alterare parzialmente la voce e consentiva quindi di essere meno riconoscibile a chi la indossava e di riuscire a bere e mangiare senza aver bisogno di toglierla.
La forma ricopriva tre quarti del volto lasciando leggermente visibile il mento. Presentava due fori elittici per gli occhi, gli zigomi evidenziati e lo spiovente che partiva da sotto il naso allargandosi come un becco. Questa conformazione diventava una cassa armonica che rendeva chiusa e contratta la voce deformandone il timbro. Assieme alla Bauta si indossava lo ‘xendal’ (tipico fazzoletto che copriva il capo), il tricorno (cappello a tre punte solitamente nero) e il mantello.
Col passare del tempo, il mantello, troppo costoso per i meno abbienti, venne sostituito con il tabarro nero, un panno di lana scura usato dai popolani per scaldarsi. I nobili furono costretti ad uniformarsi a questo nuovo costume e ad abbandonare i lussuosi mantelli se volevano confondersi tra la folla e mantenere l’anonimato. Il problema fu che il tabarro era l’indumento utilizzato anche dai briganti, che sfruttavano le larghe falde dell’abito per nascondere armi e tanto altro. Ad un certo punto l’uso della bauta fu dichiarato fuorilegge, proprio perché impediva di individuare i malfattori con rapidità.
Interessante vero?