“Un uomo e una donna sono le persone meno adatte a sposarsi tra di loro”, inizia così l’ultimo commedia di Fausto Brizzi, citando la battuta finale di Pensavo fosse amore invece era un calesse di Massimo Troisi. Dopo i successi di botteghino di Notte prima degli esami e Ex, il regista e sceneggiatore romano torna sul grande schermo con Maschi contro femmine, film in cui la prorompente comicità scaturisce dallo scontro e dall’incompatibilità tra i sessi. La profonda misoginia degli uni e la complessa natura delle altre dà modo di costruire scenette in cui si distinguono cliché e archetipi più o meno stilizzati. Quattro storie in cui quattro uomini raccontano i punti di vista di un cinico sciupa femmine, di un traditore alle prime armi, di un conquistatore che ha come rivale una donna, ed un marito che tradisce la moglie con una giovane cubana. Di contro le donne sono neomamme, rigorose, agguerrite, lesbiche, in crisi di mezza età, ma tutte inevitabilmente vittime delle angherie maschili.
La prima storia vede una giovane coppia: Walter (Fabio De Luigi), da poco padre, si ritrova a tradire la moglie Monica con Eva (Giorgia Würth), la bella pallavolista che lui allena. Un’altra storia vede un uomo e una donna opposti ed inconciliabile: Chiara, schiva e rigorosa (Paola Cortellesi) è la vicina di casa di Diego (Alessandro Preziosi), un playboy cinico e spudoratamente misogino. Nella terza, Marta (Chiara Francini) ed Andrea (Nicolas Vaporidis), due giovani coinquilini innamorati della stessa ragazza si trovano ad essere rivali. Ad intrecciarsi a quest’ultima è l’ultima vicenda in cui Nicoletta (Carla Signoris), la madre di Andrea, entra in crisi quando scopre che il marito la tradisce con una ventenne cubana. Intorno a loro si muovono diversi personaggi satellite: Paola (Nancy Brilli) la collega di Nicoletta e fan della chirurgia plastica, un chirurgo estetico interpretato da Claudio Bisio, e Luciana Littizzetto.
Primo episodio al quale seguirà il punto di vista delle donne in Femmine contro maschi, l’ultimo film di Brizzi, mette in scena, all’interno del genere comico rocambolesco, sia il cinismo che il romanticismo attraverso la caratterizzazione degli elementi negativi degli uomini, visti con gli occhi delle donne.
Codificati come categorie, generi o sessi, Maschi contro femmine racconta all’americana (con sentimento e spettacolarità) quanto l’appartenenza sessuale costituisca una differenza atavica insormontabile; come dice Brizzi, “è come se si volesse mettere in comunicazione una presa usb contro una scart. Non possono collegarsi, è impossibile!”
Martina Bonichi