A pochi mesi dal successo enorme di Al di qua del paradiso, il giovane Francis Scott Fitzgerald pubblica la raccolta di racconti Maschiette e filosofi.
Pare proprio che sia stata un’operazione commerciale per cavalcare il successo, una di quelle operazioni oggi tanto di moda.
Il volume è comunque un insieme di racconti degni di essere letti (qualunque cosa dica lo stesso Fitzgerald!) e capaci di trasportarci di nuovo in quegli anni ruggenti in cui il jazz la faceva da padrone.
Ci troviamo di fronte ragazze sfrontate e giovani uomini disposti a rischiare in proprio.
Siamo in un periodo di grandi mutamenti generazionali, una rivolta silenziosa che segna uno stacco netto tra i gioovani degli anni ‘20 ed i loro genitori.
Tutto questo viene fuori perfettamente dai racconti di Fitzgerald.
Ardita di Il pirata del mare aperto è la classica maschietta Fitzgeraldiana, tanto da autodefinirsi così. Strafottente, sicura di sè, capace di far crollare ai suoi piedi i maschi che incontra, compreso Carlyle, il musicista improvvisato pirata che sequestra la sua barca.
Ma è anche vittima del proprio rinnegato romanticismo perchè col suo pirata vorrebbe fuggire per avventure misteriose.
Salvo rinsavire appena in tempo.
Ne Il palazzo di ghiaccio incontriamo invece Sally Carrol, maschietta che prova a staccarsi dal suo mondo per presunto amore. Si trasferisce nell’estremo nord ma la lontananza dal suo ambiente viene pagata pesantemente e diventa insostenibile.
Così si ritorna al quotidiano.
Diverso è il discorso per La testa e le spalle, in cui Horace e Marcia sono una bella e giovane coppia che prova ad organizzare una vita insieme. In teoria lui sarebbe il letterato e lei la ballerina ma gli eventi della vita cambieranno le carte in tavola.
Siamo più vicini ai filosofi che alle maschiette…
Il vaso di cristallo è il simbolo del destino per Evelyne, donna che subisce la vita nonostante tutto.
Prima il marito, poi i figli, non riesce a prevalere sul proprio destino e a disegnare la strada che vorrebbe.
Con Berenice si taglia i capelli torniamo al mondo delle maschiette. Mondo a cui non appartiene Berenice ma ne è protagonista assoluta sua cugina Marjorie, che prova a guidare la cugina verso la strada del successo con i ragazzi. Il passo decisivo è naturalmente il taglio dei capelli, scelta drastica che provocherà non pochi problemi.
Particolarmente elegante La benedizione, con la giovane Lois in visita al fratello monaco. Un pomeriggio che cambierà decisamente la sua percezione della realtà, modificando convinzioni e priorità della ragazza.
Gli ultimi due racconti tornano ad avere uomini per protagonisti.
Dalyrimple prende una cattiva strada è tutto nel titolo. Convinzioni deboli, facilità di guadagno, il giovane si improvvisa rapinatore con grande successo. Fino a quando la sorte cambia le carte in tavola ed è costretto a dimenticare la sua vita passata.
Samuel è il protagoinista del curioso Quei quattro pugni. Breve storia della sua vita scandita da quattro episodi in cui riceve un pugno in piena faccia. Ogni volta l’evento violento finisce per insegnargli qualcosa e per segnare il cambio del suo comportamento.