Ringraziando ancora gli amici che m'han regalato la trilogia per il compleanno, conto di fare un megapostone pippomentaloso come si deve sulla serie, di cui questo è solo una breve premessa (ho iniziato da poco il terzo, abbiate pazienza)
Che Mass Effect è poi uno dei motivi principali se non sto postando/scrivendo/disescarabocchiando/boh (l'altro direi che è l'afa)
Considerazioni spicce (Piccole Grandi Storie Bioware)
Chi vi scrive, a differenza di molti altri videogiocatori, ha avuto la fortuna di poter crescere godendosi più o meno di pari passo sia i GDR Occidentali (storicamente appannaggio dei cari PC) che quelli Giapponesi (i fantomatici JRPG, semper fidelis delle console), ma di questo discorso parlerò prossimamente in altra sede
Basti sapere che la Bioware, o meglio la vecchia Black Isle, per me è stata un pochino la Squaresoft d'occidente (anche se Bethesda e Daggerfall furono il mio vero battesimo del fuoco)
Baldur's Gate, Neverwinter Nights (e relativi seguiti) e sopratutto Planescape Torment mi hanno fatto innamorare di quel certo tipo di scrittura che, palesemente, è sfociato anche in Mass Effect
Ecco, Mass Effect in quanto a meccaniche è tutt'altra pasta, eppure confesso che è stata la prima serie (nel suo secondo capitolo) a rimandarmi a certe atmosfere, al concetto di party inteso come gruppo di personaggi con cui interagire, gente tanto caratterizzata che uno poi ci si affeziona più che ad amici e parenti insomma
Tutto questo, per esempio, non l'ho percepito affatto con Dragon Age (che ho mollato nei pressi della fine, perché per buona metà del gioco avevo iniziato ad andare avanti per inerzia)
Ovviamente quando arriverò al tanto spaventoso finale di Mass Effect 3 mi rimangerò tutto, ma infatti certe cose è meglio scriverle ora