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In alto i Cuori" /> In alto i Cuori" border="0" title="Massimo Bubola > In alto i Cuori" />
"Ci vuole un vino sincero e di corpo per dare il meglio di sé dopo i cinquant’anni". Come Massimo Bubola, fibra veronese, tanta poesia e tanta musica, il miglior cantautore nazionale. A vent’anni scriveva canzoni per Fabrizio De André. Al mezzo secolo se n’è uscito con i suoi lavori più poetici, Segreti trasparenti, Quel lungo treno, Neve sugli aranci, fino al disco più rock, quel Ballate di terra & d’acqua colmo di canzoni di chitarre che sono inni di passione in cui è molto facile identificarsi. Da allora l’esperienza del disco “americano” della Barnetti Bros Band e il remake delle canzoni per De André, oltre alla ricapitolazione Live in Castiglione. Sono passati cinque anni in cui Bubola ha coronato il suo sogno d’amore sposandosi, con Erika “Assunta Barnetti” che gli ha dato un figlio. Mi domando se sia proprio la paternità ad aver suggerito all’anima di Massimo il tema di In Alto i Cuori, il sociale di un presente grigio e di un futuro incerto.
È diverso il disco dai precedenti, e non poteva essere altrimenti dopo tutti questi anni. Il suono della Eccher Band è molto bello, pieno e decisamente maturo che fa da cesello a canzoni meno immediate, meno corali. Lo stile rievoca il Faber: pare di veder Bubola seduto in un angolo, rannicchiato su una chitarra ad evocare un passato che vive solo nella memoria e scrutare le brutture di un presente che non lascia spazio ai sogni. Hanno sparato a un angelo canta del barbaro assassinio della piccola Joy Zeng in braccio a suo padre a Tor Pignattara nella periferia di Roma. Significativi i titoli: un paese finto, cantare e portare la croce, al capolinea dei sogni, analogico digitale ("analogico è il blues"), a morte i tiranni, tasse sui sogni.
Ridammi indietro, in cui la nostalgia per un mondo in cui era ancora possibile sognare si mischia alla nostalgia della fanciullezza perduta. Chiude l'agrodolce title track con un raggio di speranza: "in alto i cuori quando il sole scende ed il buio copre la città, quando senti più freddo e non c'è niente che ti riscalderà…". Insomma, non smettiamo di lottare.
Come si dice: "un disco della maturità". La sincerità e l'integrità sono doti importanti, ed anche rare di questi tempi. Però non c'è niente di male nelle canzoni che alimentano i sogni e le speranze: è forse per questo che pur apprezzando In alto i Cuori, il "mio" Bubola resta quello più passionale delle Ballate di Terra ed Acqua e dei Segreti Trasparenti.
(scritto da Blue Bottazzi & Eleonora Bagarotti per SUONO di Max Stefani)
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