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Massimo Catalani: un artista per La Casa dei Pesci

Creato il 07 marzo 2013 da Ilnazionale @ilNazionale
Massimo Catalani da inizio all'opera destinata alla Casa dei Pasci

Massimo Catalani da inizio all’opera destinata alla Casa dei Pesci

 7 MARZO - Se nei prossimi giorni vi troverete a passare in Via Nomentana a Roma non esitate ad ltrepassare il cancello di Villa Torlonia e seguire la dolce salita che conduce al Casino Nobile; costeggiando il perimetro dell’edificio sarà facile distinguere la figura imponente del blocco di marmo che attende di essere terminato e condotto in mare. Si, perché questo gigante marmoreo, giunto da Carrara lunedì 4 marzo scorso, dopo essere passato sotto le mani sapienti e abili dell’artista Massimo Catalani, farà ritorno in Toscana, più precisamente in fondo al mare che lambisce le coste della Maremma.

Attorno al blocco di Carrara martedì 5 marzo alle ore 16:00 si sono incontrati i diversi attori di questo particolare progetto, tanto semplice quanto entusiasmante che persegue lo scopo di salvaguardia e valorizzazione del mare toscano; sotto un cielo plumbeo e minaccioso di pioggia, che tuttavia non ha scoraggiato la partecipazione di amici e conoscenti, “addetti ai lavori” e curiosi, si è assistito all’inaugurazione del lavoro di Catalani, artista  “prestato” al sostegno di una buona causa, che proseguirà fino al 17 marzo.

Il progetto abbracciato da Catalani si chiama “La casa dei pesci” ed è stato ideato e sviluppato con passione e convinzione da Paolo Fanciulli, il pescatore toscano che lotta per la difesa del mare, quello stesso mare che per anni ha fornito sostentamento alla sua famiglia e a quella di tanti altri pescatori della zona, ma che ora lancia un grido di allarme preoccupante.

E’ lo stesso Fanciulli, presente con Catalani a Villa Torlonia a descrivere la situazione del mare nostrum: “ormai oltre il 70% del pesce che arriva sulle nostre tavole è importato. Il nostro mare è sempre stato sfruttato, ma non è mai stato ricambiato. Adesso però tocca a noi, dobbiamo agire prima che sia troppo tardi“. A fronte di questo inaudito impoverimento del mare, dovuto in massima parte alla pratica di pesca a strascico che ha portato anche alla distruzione dei fondali e della foresta di posidonia, tanto importante per l’ecosistema marino, Fanciulli ha deciso di non rimanere inerme ma di combattere affinchè il mare della Maremma possa tornare a essere quello di una volta. Da oltre 30 anni perciò si batte per la salvaguardia delle coste comprese tra Talamone e Porto Santo Stefano, ottenendo risultati importanti.

Infatti, in seguito  al posizionamento nel fondale marino di blocchi dissuasori di cemento nel 2006, avvenuto grazie alla sinergia tra la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto e i pescatori della Maremma, la natura ha poco a poco ripreso il sopravvento e i pesci sono tornati a popolare la vasta area marina.

La casa dei pesci

Così, da questo successo, il sogno di ampliare il progetto prende sempre più piede; intorno a Paolo Fanciulli si è creata negli anni una forte rete sociale, supportata dalle istituzioni Regionali e Provinciali, da numerosi comuni (Orbetello, Magliano di Toscana, Grosseto e Castiglione della Pescaia) e da tanti enti e organizzazioni, tra cui anche High Quality Food, rappresentata il giorno dell’inaugurazione presso Villa Torlonia da Simone Cozzi, fondatore di quest’azienda che da oltre 10 anni produce, seleziona e distribuisce cibo d’alta gamma a chef stellati di fama internazionale. Oltre a contribuire economicamente al progetto, la High Quality Food sarà anche acquirente del pescato di Fanciulli, che sarà distribuito agli chef che hanno deciso di supportare l’iniziativa. I ristoranti amici della “Casa dei Pesci” saranno riconoscibili dalla targa appositamente disegnata e realizzata per ognuno di loro da Massimo Catalani.

In questo momento è importante soprattutto tenere alta l’attenzione verso il problema dell’inquinamento e della distruzione dell’habitat marino, della difesa di questa immensa distesa blu che tante volte ammiriamo affascinati, ma che spesso dimentichiamo di amare e di prendercene cura. Sono le persone comuni, i turisti, i cittadini che devono essere consapevoli di questa emergenza, che devono essere invogliati a guadare oltre la superficie del mare, a mettere la testa sott’acqua per un attimo e accorgersi di quanto male facciamo ogni giorno, tra inquinamento e pesca indiscriminata, a questo meraviglioso mondo silenzioso e affascinante. Così a Paolo viene un’altra idea, ovvero chiamare in aiuto l’arte, affinché i semplici blocchi dissuasori,  tanto utili alla difesa dei fondali, possano divenire delle vere e proprie opere d’arte sulle quali accendere i riflettori dell’opinione pubblica. A questo appello rispondono in tanti, anche la Cava di Carrara, la stessa di cui si serviva Michelangelo, che dona all’Associazione 100 blocchi di marmo destinati a dare vita a la Casa dei Pesci nei fondali toscani.

E risponde con convinzione anche Massimo Catalani, artista romano che dopo la laurea in architettura ha intrapreso un percorso espressivo del tutto personale e sperimentale, a tratti reazionario e innovativo grazie al quale ha incontrato il successo in Italia e all’estero. Durante gli ultimi cinque anni, il riconoscimento del suo lavoro lo ha portato a presentare mostre in Europa, negli Stati Uniti e in Asia, partecipando anche a diversi progetti. A sostegno della realizzazione del parco sottomarino ideato da Fanciulli, sceglie la scultura come forma di espressione, optando per una performance che lo vedrà impegnato dal 5 al 17 marzo presso lo spazio esterno del Casino Nobile; durante questi 12 giorni di esposizione scolpirà il blocco marmoreo a suon di martello e scalpello, per regalargli figure di pesci che lo andranno ad adornare.

Non è la prima volta che Catalani decide di supportare una buona causa legata all’ambiente e alla sua tutela e anche in questo caso la sua adesione entusiasta ed appassionata al progetto di salvaguardia dell’habitat è visibile e tangibile.

Massimo Catalani: un artista per La Casa dei Pesci

Da sinistra: Fulco Pratesi (presidente WWF Italia) Massimo Catalani (artista) Paolo Fanciulli (“Paolo il pescatore”) e Simone Cozzi (High Quality Food).

L’amore per la natura e per gli elementi che la compongono si scopre nella sua opera; fiori, vegetali, animali e soprattutto loro, le creature marine dalle più piccole come i pesci e le meduse agli imponenti capodogli, studiati e realizzati attraverso l’utilizzo di un sale chimico, l’ alluminato di stronzio, che cattura la luce restituendola al buio regalando al fruitore che ammira il quadro la sensazione di sentirsi per un attimo avvolto dall’acqua nelle profondità marine.

E’ arte che si presta a un fine nobile, quello della sensibilizzazione alla salvaguardia del patrimonio naturale, troppo spesso dato per scontato e sfruttato, ma è soprattutto arte che comunica, che parla con le persone attraverso i colori vivaci e squillanti dei pesci che prendono forma dai suoi gessetti, attraverso la ricerca dei materiali utilizzati e la passione che emerge dal suo lavoro. E’ l’artista che in questo caso parla alla gente, che trasmette la propria dedizione e i propri ideali, che coinvolge le persone e le fa sentire partecipi del proposito perseguito.

Martedì pomeriggio, sotto il cielo grigio di Roma, al primo colpo che ha scalfito l’imponente blocco di marmo ci si è sentiti tutti attori del progetto, anche se ci si trovava di fronte all’artista e all’opera solo in qualità di spettatori.

La vera magia dell’arte sta proprio nella sua capacità di comunicare con quanti siano disposti a prestare l’orecchio e a rimanere in ascolto di ciò che ha da dire; la bravura di un artista sta nel trovare il linguaggio più diretto per arrivare al cuore delle persone, e trasformarle in spettatori partecipi del progetto.

Un pesce scolpito nel bel mezzo di Villa Torlonia può muovere i sentimenti più nobili delle persone e trasformarle in veicoli capaci di trasmettere il messaggio agli altri, di sensibilizzare chi è intorno a loro affinché la battaglia per la difesa del mare, del suo delicato ecosistema e delle creature che lo popolano non rimanga solo uno sforzo compiuto da poche persone coinvolte in prima persona, ma possa conquistare ogni giorno sempre più sostenitori.

Quando la scultura sarà pronta farà il suo rientro in Toscana, a Talamone, dove sarà collocata durante i giorni di Pasqua, a circa 5 metri di profondità in prossimità del Faro. Il museo – parco sommerso prenderà vita; le sculture saranno li, sotto la superficie marina, a ricordarci quanto dobbiamo e possiamo fare per la natura e la sua tutela. Il loro messaggio, attraverso l’arte e l’impegno di Massimo Catalani, ci è arrivato forte e chiaro: facciamo in modo che risuoni nei silenzi sottomarini.

“MASSIMO CATALANI. LA CASA DEI PESCI” è un evento promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico-Sovrintendenza Capitolina e Municipio III, in collaborazione con il WWF, La Casa dei Pesci, Bright Materials, Cave Michelangelo e High Quality Food.

per info: www.lacasadeipesci.org oppure www.massimocatalani.com

Marta Cicolla


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