ROMA – Qualsiasi cosa verrà, da adesso in poi, la vita di Massimo di Cataldo è inesorabilmente cambiata. ”Passata la tempesta uscirà fuori la verità” scrive Anna Laura Millacci. E sarà proprio così.
Per le accuse di violenza denunciate dalla compagna Anna Laura attraverso alcune foto postate su Facebook, Massimo di Cataldo è ora indagato per procurato aborto. E nel linciaggio via web arrivato al cantautore, in molti hanno identificato il profilo di chi è vicino al fallimento artistico.
Messa da parte la musica, ora Massimo Di Cataldo ha altre cose a cui pensare. Deve rispondere di un‘accusa di procurato aborto e maltrattamenti. Ma cosa è accaduto esattamente?
Era venerdì 19 luglio quando Anna Laura Millacci, compagna di Di Cataldo, ha pubblicato sul suo profilo Facebook una serie di foto -immagini choc che mostravano il suo volto tumefatto- accompagnate da un agghiacciante post:
“Questa volta le botte me le ha date al punto da farmi abortire il figlio che portavo in grembo. Mai nessun uomo potrà mai più farmi questo a me e alla vita. E spero che questo outing e sputtanamento pubblico sia utile a tutte quelle donne che subiscono uomini che sembrano angeli e poi ci riducono così. Continuando la loro vita sorridenti e divertiti… come se nulla fosse accaduto. Se proprio devi continuare a fare musica… se hai un po’ di dignità non nominare mai più le donne. Perché le hai sempre e solo menate. Proteggiamo i nostri figli dalla violenza e non facciamoci ingannare dalle canzoni romantiche.”
La sera di venerdì 19 luglio, dopo poche ore la pubblicazione delle foto, Massimo Di Cataldo sale sul palco del premio Lunezia a Marina di Carrara con le lacrime agli occhi.
Intorno a mezzanotte si è seduto ad un tavolo, in veranda, accanto al suo manager Martino De Rubeis ma per quasi un’ora è stato al telefono, in disparte, coi propri familiari:
“Tranquilizza mamma e papà, loro soffriranno più di me, questa è una storia assurda, non ha nulla di vero”: ha ripetuto al telefono.
“Non riesco a capire, sono scosso, lei è la donna che amo, è la madre di mia figlia, è la persona a cui voglio bene. E’ una cosa – ha aggiunto il cantante – che mi ferisce profondamente. Non capisco, forse lei avra’ delle aspirazioni di vita, artistiche e penso che mi voglia far del male. Perché? Non lo so, forse perché ho reagito bene alla nostra separazione, io sto cercando di rimettermi a lavorare, di puntare su me stesso, dopo averle dato tanto; questa sera sono qua per questo, per lavorare, mi sto impegnando nella mia professione, lei mi ha fatto questa azione che non riesco a definire, non ho ancora parlato con lei”.
Sabato 20 Luglio, il giorno dopo della vicenda dunque, l’ex moglie di Massimo Di Cataldo, Koki Borda, si tira fuori dalla vicenda:
“Sono molto dispiaciuta per quello che è accaduto. Chiedo gentilmente di essere tenuta fuori da pubblicazioni che sono state fatte (e che hanno riguardato la mia persona) dall’attuale compagna di Massimo di Cataldo, mio ex marito, la signora Anna Laura Millacci”.
Domenica Anna Laura Millacci torna a scrivere su Facebook:
“Passata la tempesta uscirà fuori la verità che solo le autorità giudiziarie potranno stabilire al di là dei gossip, delle falsità o tentativi di difendere la facciata pubblica del cantante. Questa assurda gogna mediatica io non la volevo di certo, ma riprendermi la mia dignità…quello sì. Per me e le mie figlie che sono l’unico mio successo.”
Poi, intervistata da Selvaggia Lucarelli aggiunge:
“Quando era sposato, sono stata la sua amante per due anni. Lui non era mai a casa, stava sempre con me. Lei una sera gli fece una scenata e lui la picchiò. Andarono al pronto soccorso e Massimo disse che lei aveva picchiato lui. Lo disse anche a me e io purtroppo ero innamorata, gli credetti. Poi l’ex moglie tornò nel suo paese e si separarono. Ero innamorata e quando sei innamorata credi al tuo uomo.”
Nel frattempo le foto spariscono da Facbook. Jorgelina Borda Amezaga, l’ex moglie di Massimo Di Cataldo, parla in una intevista al “Messaggero”:
“Guardi, posso capire che Massimo possa avere avuto un momento di follia e averle dato uno schiaffo, può accadere a chiunque perdere le staffe. Se le ha fatto male, mi dispiace molto.Per entrambi. Ma c’è qualcosa che mi fa pensare che lei non stia raccontando tutta la storia, Credo che quella donna sia una persona squilibrata, che ha fatto molto male a me e a mia figlia. Quando vivevamo a Trastevere, con Massimo, lei lo perseguitava, citofonava a tutte le ore della notte, nonostante io avessi una bambina piccola, la mia primogenita, Carlotta, che dormiva. Lo tempestava di messaggi per costringerlo a scendere. Mi sembrava ossessiva ed emozionalmente squilibrata.”
Il 24 Luglio parla anche la colf di Anna Laura e Massimo. Riporta il Messaggero:
“Ho visto volare dei ceffoni e ho assistito all’aborto in casa», ha dichiarato la colf. Ma la sua testimonianza non è stata decisiva saranno sentiti altri testimoni. Lunedì sera, davanti agli uomini della squadra mobile, la colf ha dichiarato di avere assistito alla lite della coppia lo scorso 18 giugno, di avere visto volare dei ceffoni, ma di non sapere se davvero quello scontro sia andato oltre, tanto da provocare l’aborto. La tata del figlio più grande del cantante ha comunque confermato che quello stesso giorno Anna Laura Migliacci ha avuto un’emorragia e ha perso il bambino”.
Ora il profilo Facebook di Anna Maria Millacci non c’è piu su Facebook. Di quella storia rimane solo l’amaro e le agghiaccianti foto pubblicate da Anna Maria, che circolano in rete senza pietà per nessuno. Adesso, sarà solo la giustizia a fare il suo corso.