"Berlusconi? E' innamorato di Renzi e l'ha scelto come erede. Tra i due non saprei di chi fidarmi." In queste amare parole di Massimo D'Alema, pronunciate a Otto e Mezzo, sono racchiusi il grido di dolore e il cupo risentimento tipici dell'innamorato abbandonato. Povero Max: sedotto, usato e scaricato come una scarpa vecchia. Come un Emilio Fede qualunque. Nulla gli resta, se non il ricordo di un sentimento spezzato e "il rancore per quel breve suo amore che mai dimenticò." Non bastasse l'onta dell'essere lasciati per una persona più giovane - che è già cosa piuttosto mortificante - Massimo deve fare i conti con la muta irriconoscenza di Silvio. Intollerabile. Dopo tante parole, dopo tanti sguardi, dopo tanta complicità: dopo avergli garantito agibilità politica e salvaguardia delle aziende di famiglia (cit. Violante), dopo avere cercato le larghe intese con il tentativo di formare il governo Maccanico, dopo averlo preservato dalla prematura scomparsa politica con la bicamerale del '97, dopo avere tentato a più riprese di screditare il pool Mani Pulite, dopo avere evitato il varo di una legge sul conflitto di interessi, dopo avere gagliardamente salvato Rete 4, Emilio Fede e le consuetudini televisive di tante casalinghe. Dopo avere portato la sinistra ai minimi storici grazie a due esecutivi da lui guidati e alla candidatura di Francesco Rutelli alle politiche del 2001. Dopo tanto tubare negli studi di Bruno Vespa, dopo le prelibate crostate della signora Letta. Tutto questo per Silvio, accecato dalla sua nuova fiamma, non conta più nulla: è tutto cancellato, sacrificato sull'altare dell'amore per Matteo. Povero Max: è consapevole del fatto che, superata ormai la boa dei sessantacinque anni, difficilmente potrà riscoprire il brivido di un amore vero e sincero. Ma non si dia per vinto, non si abbandoni alla rassegnazione: anche all'alba della terza età è possibile ritrovare quei sentimenti che si credevano irrimediabilmente perduti. Non darti per vinto, Massimo. Non rinunciare al tuo diritto alla felicità: c'è tutto un mondo fuori dai palazzi del potere e certamente da qualche parte c'è qualcuno pronto ad regalarti il suo amore incondizionato e soprattutto disinteressato. Alla peggio c'è il Botox.
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"Berlusconi? E' innamorato di Renzi e l'ha scelto come erede. Tra i due non saprei di chi fidarmi." In queste amare parole di Massimo D'Alema, pronunciate a Otto e Mezzo, sono racchiusi il grido di dolore e il cupo risentimento tipici dell'innamorato abbandonato. Povero Max: sedotto, usato e scaricato come una scarpa vecchia. Come un Emilio Fede qualunque. Nulla gli resta, se non il ricordo di un sentimento spezzato e "il rancore per quel breve suo amore che mai dimenticò." Non bastasse l'onta dell'essere lasciati per una persona più giovane - che è già cosa piuttosto mortificante - Massimo deve fare i conti con la muta irriconoscenza di Silvio. Intollerabile. Dopo tante parole, dopo tanti sguardi, dopo tanta complicità: dopo avergli garantito agibilità politica e salvaguardia delle aziende di famiglia (cit. Violante), dopo avere cercato le larghe intese con il tentativo di formare il governo Maccanico, dopo averlo preservato dalla prematura scomparsa politica con la bicamerale del '97, dopo avere tentato a più riprese di screditare il pool Mani Pulite, dopo avere evitato il varo di una legge sul conflitto di interessi, dopo avere gagliardamente salvato Rete 4, Emilio Fede e le consuetudini televisive di tante casalinghe. Dopo avere portato la sinistra ai minimi storici grazie a due esecutivi da lui guidati e alla candidatura di Francesco Rutelli alle politiche del 2001. Dopo tanto tubare negli studi di Bruno Vespa, dopo le prelibate crostate della signora Letta. Tutto questo per Silvio, accecato dalla sua nuova fiamma, non conta più nulla: è tutto cancellato, sacrificato sull'altare dell'amore per Matteo. Povero Max: è consapevole del fatto che, superata ormai la boa dei sessantacinque anni, difficilmente potrà riscoprire il brivido di un amore vero e sincero. Ma non si dia per vinto, non si abbandoni alla rassegnazione: anche all'alba della terza età è possibile ritrovare quei sentimenti che si credevano irrimediabilmente perduti. Non darti per vinto, Massimo. Non rinunciare al tuo diritto alla felicità: c'è tutto un mondo fuori dai palazzi del potere e certamente da qualche parte c'è qualcuno pronto ad regalarti il suo amore incondizionato e soprattutto disinteressato. Alla peggio c'è il Botox.
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