Lunedì 7 novembre, presso il carcere di San Vittore lo scrittore Massimo Fossati ha incontrato i detenuti della casa circondariale di Milano.
Per la seconda volta l’autore de L’angelo Triste ha attraversato le sbarre del carcere insieme a Natascia Pane dell’agenzia letteraria Contrappunto Literary Management e a Simon Pietro De Domenico del progetto Libroforum, per conoscere i detenuti del VI braccio e condividere con loro emozioni, speranze, sentimenti e desideri stimolati dalla lettura del suo libro.
«Quale autore del romanzo L’angelo Triste — dichiara Massimo Fossati — è la seconda volta che ho l’opportunità di presentare il mio lavoro all’interno di San Vittore, merito di Libroforum, al quale sono grato. In cambio delle mie quattro chiacchiere e dell’ascolto dei problemi del carcere, che sembrano così astratti e lontani per coloro che vivono fuori, c’è qualcosa di prezioso che ho ricevuto: la riconoscenza che ho letto negli occhi di quell’umanità dolente per l’attenzione che le si stava dedicando. Riuscire a parlare di un romanzo a coloro che sono immersi in un mondo estraneo e chiuso fatto di umiliazioni, di sovraffollamento, di processi, di speranze e di rassegnazione, è tutt’altro che facile: eppure, in qualche modo, questo è successo. Dai temi generali quali il rapporto problematico con i propri genitori e la possibilità del compimento di scelte diverse e coraggiose per dare una svolta all’esistenza, estrapolati dal romanzo, il piccolo uditorio si è animato e ha sentito la necessità di raccontarsi e di trarre, dalle proprie e altrui esperienze, considerazioni amare ma aperte anche alla speranza che una soluzione vi possa essere, che sia necessario cercarla per lasciarsi definitivamente alle spalle l’esperienza che sta vivendo. Se far pensare è uno degli obiettivi che la letteratura dovrebbe porsi, almeno in piccola parte, in quell’angusta aula del braccio VI di San Vittore, mi sembra di aver concorso a che ciò si realizzasse.»
L’angelo triste: Dal casuale ritrovamento di una vecchia pagina di un giornale di provincia Libero Grandi, all’età di quarantaquattro anni, scopre che la sua vita scialba e senza prospettive è stata pesantemente condizionata da un insospettabile errore commesso vent’anni prima e da tutta una serie di sotterfugi commessi ai suoi danni. La rivelazione, per lui traumatica, scardina dalle fondamenta le convinzioni che lo avevano guidato fino ad allora e lo porta ad analizzare tutta la sua esistenza, attraverso il ventennio fascista, le vicende belliche e la triste esperienza matrimoniale al fianco di Carla, donna algida e distaccata, ripercorrendone le tappe durante la sua solitaria traversata notturna, dalla Liguria alla Corsica, a bordo della sua piccola imbarcazione. Sarà soltanto l’esito di questo catartico viaggio nella memoria e dal casuale incontro con Lina che Libero troverà la via per affrancarsi dal peso della sua opprimente quotidianità e per credere ancora nella possibilità di un futuro per lui diverso.
Massimo Fossati è nato a Savona da genitori entrambi liguri ma con ascendenti piemontesi. Vive la sua prima infanzia in Francia. L’ambiente alpino, la neve, i cieli limpidi contro i quali si stagliano le montagne gli rimarranno nel cuore, tanto che, ancor oggi, appassionato di sci, trascorre i suoi fine settimana invernali in un minuscolo paesino in alta val Susa. All’età di nove anni si trasferisce per un breve periodo in Liguria per approdare, infine, nel pinerolese ove tuttora risiede. Laureatosi in giurisprudenza presso l’Università di Torino, si iscrive all’Albo degli Avvocati del Foro di Pinerolo dedicandosi alla professione forense nel settore civile, rivestendo anche, per circa otto anni, la carica di Pretore Onorario. Ricopre la carica di Consigliere Segretario del Consiglio dell’Ordine di appartenenza ed infine quella di Presidente del Consiglio per un biennio. Tuttora svolge in Pinerolo la professione di Avvocato. L’angelo triste è il suo primo romanzo.
L’ANGELO TRISTE di MASSIMO FOSSATI, Sovera Edizioni, pagg. 272.
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