Magazine Poesie

Massimo Pastore - Queste ali sono di vetro

Da Ellisse

Alcune cose sono cambiate, nella poesia di Massimo Pastore, da quandomassimo pastore ne scrissi nel 2009 e nel 2012 (vedi QUI). Già tra il primo e il secondo incontro qualcosa era cambiato, nel senso di una maturità non sempre positiva (là dove sembrava annacquare qualche "spirito") ma sostanzialmente vissuta, voglio dire non solo acquisita a forza di letteratura, ma conquistata anche poeticamente, anche dolorosamente, sul campo. Massimo è per me un poeta di indubbio interesse, perfino quando pensa di smettere di scrivere e poi per fortuna ci ripensa. Lo è perchè senti sempre sotto i versi una forza primeva e un po' selvaggia anche allorquando, come in questi testi, recupera una voce totalmente lirica, parlando d'amore (certo, e che altro?) e d'altre evenienze ma con l'aria di avere ancora i pugni in tasca mentre ti guarda in faccia. Lirica o lirico-metafisica o surreale, ma sempre lirica è, centrata su un soggetto intensamente ed emotivamente attraversato da correnti, da sogni, da visioni, con meno "violenza" anche nella forma, nella costruzione dei suoi piccoli edifici narrativi, ma che ancora non ti lascia tranquillo, per così dire, perché ci senti ancora (ed è un bene) qualcosa di perturbante sullo sfondo, come in un quadro di Füssli. E' bene, anzi caldamente consigliato, leggere queste poesie insieme a quelle (v. link sopra), che magari ci si accorge che Massimo è questo e quello, che insomma ha diversi registri, anche stilistici, e questo è un valore, diversi dolori, e forse ha anche diverse vite, ma una cosa è certa, secondo me, che lui, a differenza di altri, di queste vite ne fa uso, nella sua poesia, sempre tenendo in mente la loro fragilità, il loro volare su ali di vetro. E' questo filo diretto che la parola, senza troppi infingimenti o concettualità, mantiene con l'esistere ad essere la vera sostanza della poesia di Massimo, la sua ragione, e forse anche il suo potere salvifico. (g.c.)

Di tanto in tanto mi chiedo cosa ci sto a fare qui
tra i barbuti
e le barbabietole
tra la frattura scomposta degli dei
e l'erba per impagliare le sedie
ero pronto a concedere di più
ma ti concedo tutto
così saremo più che un nudo luogo
e case nate morte
questo è il nostro corpo
non un satellite
il mio corpo ed il tuo corpo
e te lo racconto adesso, come vuoi , subito
e puoi capirmi
perciò ti prego di rispondere a nome mio
a qualsiasi non domanda,
è urgente...
***
Dormivo con i pantaloni nell'acqua
e l'acqua era una colomba.
Pieno di pace mi tolsi le scarpe
le ritrovarono sulle coste dell'Africa settentrionale
ed uno stregone
radunò tutti i cavalli dei deserti
il mattino seguente
dopo aver corso sulle acque
dodici cavalli mi svegliarono
e dissero che tu
eri nevicata
su tutte le cose...
***
Inchiodatemi al plettro solare
gattini dal muso piccino
piccole formiche del tempio di dio
dolci foglie
ricurve
nell'acqua...
***
La sera posò a terra l'altra zampa
un gatto gigante
nero...
Piume di tangara piovono dagli alberi
tutti questi occhi diventano arcobaleni
la musica è lenta e buona
balleremo fino ad isolare i cristalli migliori
sono feroce e triste
balleremo fino ad isolare i cristalli migliori...
nel bagno c'è puzza di piscio,
vi amo tutti!
***
Quando Saturno fermò i treni
tre vacche attraversarono i binari
io ne fui testimone
ed allora persi la pazienza
mi arrampicai come un cobra
sugli ultimi piani
e cominciai a fischiare;
le tre vacche presero dei sassi
e mi colpirono su un ala
caddi da dove ero partito
sui binari
e saturno non fermò i treni.
Ora se c'è una morale
credo sia
non volere le liane dopo il fucile
l'acqua dorme per un ora
le foglie continueranno a cadere
i bambini accresceranno bellezza e disgusto
le cose vanno come devono andare
così è stato
così sarà
così vanno le cose.
***
Quanto vorrei, Arturo
non aver letto il tuo libro
adesso me ne starei qui a bere
senza dover pensare a cose magnifiche...
***
Queste ali sono di vetro
è una fortuna che la grandine non le abbia frantumate.
(Sarebbero due splendidi pesci, se ciò accadesse)
Ho ricevuto la tua lettera
dentro
oltre a queste parole
c'erano due peli di unicorno
ed una sigaretta girata in fretta...
***
Sei qui,
sei sulla mia lunghezza.
Mi hai attraversato con i tuoi occhi,
sei tu che me li hai donati,
acciechi nuda come inchiostro
profumata di parole remote
come la roccia
che ci concede la sua nuda schiena
per i nostri corpi ricoperti di sale.
Il tuo sangue nel mio braccio
è caldo come un uccello,
potrei dormire tra le tue piume azzurre
o annusare la paglia dorata della tua chioma sconosciuta
per i secoli a venire
dimenticando
i rossi bagliori che in lontananza fanno le reti dei pescatori
quando al mattino raccolgono dal mare
il corallo infuocato del sole
o potrei semplicemente
stringere il tuo braccio
per farti girare
e baciare il tuo occhio destro
così poco allineato al tuo occhio sinistro,
il tuo occhio destro
che vorrei avere in dono
per i secoli a venire...
***
Voglio una notte
che abbia la testa di un fiume
voglio che le mie labbra siano succhiate dalla luna
un labbro alla volta
e poi insieme ferocemente
come due parole che lottano
per convivere
nella stessa
maledetta
poesia...
Tutto il lavoro poetico di Pastore è su libri autoprodotti. Due sue poesie sono state tradotte in francese da Valérie Brantôme (v. QUI) insieme ad altre non ancora pubblicate.

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