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Massimo Ranieri: Incantesimo Napoletano

Creato il 22 febbraio 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Postato il febbraio 22, 2012 | TEATRO | Autore: Giuseppe Floriano Bonanno

Massimo Ranieri: Incantesimo NapoletanoRinviato lo scorso 1 febbraio, dopo quasi due settimane di nevicate quasi ininterrotte, con enormi cumuli di neve ai bordi delle strade, con marciapiedi quasi impraticabili ed una viabilità appena sufficiente, lo spettacolo di Massimo Ranieri, “Canto perché non so nuotare… da 500 repliche” riesce alfine ad arrivare sul palcoscenico del Teatro EuropAuditorium di Bologna. Nonostante le difficoltà logistiche la sala, quasi piena, testimonia il grande seguito ed apprezzamento presso il pubblico di questo straordinario e longevo artista napoletano. Lo show di Massimo Ranieri, al secolo Giovanni Calone, ha l’intenzione, in modo accattivante e piacevole, di ripercorrere e celebrare i 40 anni di carriera dell’ex scugnizzo, divenuto poi una sorta di icona, di simbolo vivente, della tradizione napoletana in Italia e nel mondo. Tra un brano ed un balletto, attraverso il racconto di aneddoti e ricordi della propria infanzia, il cantante instaura gradualmente un’empatia “naturale” con l’uditorio portandolo a rivivere le atmosfere di quell’Italia “povera ma con le scarpe lucide”, che lo vide muovere i primi passi come uomo e come artista. Sfidando la superstizione, che per un napoletano è tutto dire, con una camicia viola sotto la giacca, si presenta al pubblico, riscaldandolo istantaneamente, con “Se bruciasse la città”, cui fanno seguito tanti dei suoi pezzi più famosi alternati a cover di altri interpreti.

Massimo Ranieri: Incantesimo Napoletano

Accompagnato da un’orchestra tutta al femminile, da tre giovani coriste e da 5 ballerine, beato tra le donne insomma, Ranieri non si risparmia di certo e, con la sua grande (ed atletica) presenza scenica, ma, soprattutto, con quella superba voce che ancora sa ora graffiare, ora accarezzare, blandisce e suggestiona i presenti mettendo in fila tra le altre “La voce del silenzio”, “Vent’anni”, “Se stasera sono qui”, “Ti penso”, “Ti parlerò d’amore”, “Erba di casa mia”, “Rose rosse”, “Perdere l’amore” e la nuovissima “Tutte le mie leggerezze”. Se Ranieri convince con i suoi successi più famosi è comunque sulle cover che mostra, se ancora ce ne fosse bisogno, la sua eccezionale versatilità e bravura: “Io che amo solo te” (Sergio Endrigo), “L’istrione” (Charles Aznavour), “Almeno tu nell’universo” (Mia Martini), “Alta marea” (Antonello Venditti) grazie alle sue personalissime interpretazioni, tutt’altro che scontate, riscuotono grandi consensi ed applausi a scena aperta, come l’incredibile duetto di tip tap con il giovanissimo ballerino Federico Pisano. La temperatura, fuori il termometro alla fine segnerà -5, in teatro sale sempre più in alto fino a raggiungere il massimo con un fragoroso battimani dopo i bis: “Pigliati ‘na pastiglia”, “Quando” e “Ho bisogno di te”. Una serata in pieno stile amarcord che sposa dunque l’operazione nostalgia con il varietà, accontentando tutti i palati, sia quelli dei fan più scatenati che quelli dei più tiepidi, grazie al giusto mix di battute, racconti, canzoni, balletti, ma, soprattutto, alla contagiosa verve e maestosa professionalità di un Massimo Ranieri in grandissima forma.

Massimo Ranieri: Incantesimo Napoletano

Gli scatti inseriti nell’articolo sono stati gentilmente concessi dal Teatro EuropAuditorium di Bologna



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