Massimo storico per il Nasdaq
Nessun ribasso fra i titoli che compongono il Dow Jones. In salita 3M, The Travelers e J&J. Sul Nasdaq vola di nuovo l’intero comparto biotech.
Ufficialmente la riunione dell’Eurogruppo che doveva prendere una decisione “definitiva” sulla Grecia si è conclusa con un nulla di fatto, ma, visto che è stato convocato un nuovo vertice straordinario per lunedì prossimo Wall Street ha pensato bene di festeggiare in anticipo.
Insomma, sul floor del New York Stock Exchange l’annuncio di una nuova riunione viene interpretato come un “mezzo accordo”, ma su cosa avrebbero trovato un accordo l’Ue e la Grecia?
Al solito, su di un rinvio!
L’avevo già previsto giorni fa che si sarebbe cercato di far passare l’estate e forse arrivare fino alla fine dell’anno, insomma questa Europa assomiglia molto all’Italia, se appena può … rinvia, sperando che … nel frattempo …
Come se rinviare delle decisioni sia mai servito a risolvere problemi, prendo solo “a caso” i titoli di due articoli apparsi su Finanza In Chiaro:
Crisi: pronto il patto Ue per la Grecia – 12 febbraio 2010
Grecia, ok della Troika alla richiesta di Atene: due anni in più per sistemare i conti pubblici – 15 ottobre 2012
Ed oggi sappiamo che tutti questi rinvii non hanno fatto altro che peggiorare la situazione, ma tanto chi si ricorda di cosa era stato fatto nel 2010? Non ricordiamo neppure che nel 2012 la Grecia non aveva pagato i titoli di Stato in scadenza!
Ma torniamo a Wall Street perché c’è un indice che oggi ha stabilito il proprio massimo storico, si tratta del Nasdaq che, con un fixing a 5.132,95 punti, ha superato il precedente record che risaliva allo scorso 27 maggio.
E si va avanti così. Ma oggi, come tutti i giovedì, erano in programma diversi dati macro, si cominciava con quelli che riguardavano il mercato del lavoro.
Le prime richieste di sussidi alla disoccupazione sono scese a sole 267.000 unità, un livello molto inferiore alle previsioni degli economisti (276.000 unità).
Si proseguiva con il dato sull’inflazione, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,4% una variazione consistente, ma inferiore alle attese degli economisti (+0,5%), sui dodici mesi, però, la variazione è nulla.
Si arrivava così al deficit delle partite correnti, salito a 113,3 miliardi di dollari nel primo quarto dell’anno, gli economisti, però, si attendevano un dato ancora superiore (116,7 miliardi di dollari).
A mercato aperto arrivava prima il Philadelphia Fed, ossia l’indice che monitora il sentiment del settore manifatturiero nel distretto di Filadelfia, ebbene il balzo è stato davvero imprevedibile (da 6,7 a 15,2 punti) quando le stime si fermavano a 8 punti. Ed infine il superindice, salito a maggio dello 0,7%, quasi il doppio del consenso (+0,4%).
Insomma dati davvero esaltanti che spiegherebbero l’entusiasmo di Wall Street, se non che, ormai da tempo, avevamo giustificato i cali degli indici americani in presenza di buoni dati macro, in quanto si diceva che avrebbero accelerato il momento in cui la Fed avrebbe preso la decisione di aumentare i tassi.
Ma proprio oggi, Goldman Sachs ha diramato una nota in cui afferma di attendersi l’inizio della stretta monetaria non più a settembre, bensì a dicembre. Una previsione che va a cozzare con quella che vede i tassi americani salire di mezzo punto percentuale entro la fine dell’anno.
Mah! Vedremo.
Dow Jones (+1,18%) i migliori, 3M Comp. (+1,70%), seguito da The Travelers (+1,69%) quindi Johnson & Johnson (+1,65%)
nessun titolo ha fatto segnare un ribasso nella giornata odierna (si è comprato di tutto)
S&P500 (+1,19%) ancora una volta in auge il settore delle biotecnologie: Amgen (+2,87%), Abbott Laborat. (+2,82%), ed ancora Biogen (+2,73%)
Crolla dopo la trimestrale Oracle (-4,83%) che però termina molto sopra il prezzo di apertura ed a distanza siderale dal minimo di giornata. In ribasso anche i petroliferi Halliburton (-2,47%) e Schlumberger (-1,16%).
Nasdaq (+1,34%) gran rimbalzo per Vimpelcom (+6,74%), a seguire il biotecnologico Celgene (+4,24%), quindi ancora un’ottima seduta per Tripadvisor (+3,45%)
Veramente limitati i ribassi, Keurig Green Mountain (-0,32%), Dish Network (-0,11%) ed Altera Corp. (-0,08%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro