Massimo Verdastro, Sandro Penna una quieta follia di Elio Pecora

Creato il 26 maggio 2015 da Studioartesia

Venerdì 29 e sabato 30 maggio 2015 ore 21 domenica 31 maggio ore 19,30, anteprime nazionali al Teatro Van Westerhout Mola di Bari  Massimo Verdastro SANDRO PENNA UNA QUIETA FOLLIA di Elio Pecora | studio teatrale. Drammaturgia e regia Massimo Verdastro con Giuseppe Sangiorgi. Prodotto dalla Compagnia Diaghilev in collaborazione con Compagnia MassimoVerdastro.

luci Marcello D’Agostino
suono Marco Ortolani

Massimo Verdastro in questo nuovo spettacolo dà corpo e voce ad uno de più grandi poeti del Novecento. “Sandro Penna:una quieta follia” è un testo che Elio Pecora ha scritto appositamente per l’attore e regista; concepito come una sorta di spartito musicale, sull’onda di una forte ed empatica conoscenza che Pecora ha del poeta perugino. Il monologo che n’è venuto fuori, in una lingua molto prossima alla poesia, ma veloce e chiara, accoglie in sé i versi, le prose e alcuni frammenti dei diari inediti.

Il lavoro di Elio Pecora, rielaborato drammaturgicamente da Verdastro, vede un Sandro Penna insonne che si raccon- ta e rivela e, mentre riflette e confida le fonti e le ragioni della sua opera poetica, descrive le sue giornate e il tempo che ha traversato: gli anni del fascismo, la guerra, il secondo dopoguerra, la sua intera esistenza fatta di inquietudini e di stupori.

In una stanza da cui ha smesso di uscire, dove sono accatastati e sparsi oggetti di ogni tipo nella confusione più tota- le, il poeta elenca i suoi mali, si dilunga sulle sue insonnie. Vagando nella sua stanza, ingoiando pillole, ci parla della sua infanzia difficile, dei suoi rapporti con il padre e con la madre, che ha segnato la sua esistenza, madre amorosa e crudele, traditrice e giudicante. Quindi l’incontro con l’amico che gli parlò di Rimbaud e Baudelaire, la comparsa della poesia; i dissidi interiori, la diversità ben prima di quella sessuale; l’amore intravisto, inseguito, negato; gli anni della giovinezza, gli impieghi brevi, i piccoli commerci, la sua visione della vita accolta nei versi; le sue frequenta- zioni e amicizie con Montale, Saba, Pasolini e Morante.

Note dell’autore A proposito del monologo “Sandro Penna: una quieta follia”di Elio Pecora
Tutto è cominciato dal mio entusiasmo per il “Satyricon” di Massimo Verdastro al teatro Vascello. Ammiravo da anni Verdastro, ma quel suo spettacolo – dal libro di Petronio – m’ha ridato la voglia e il desiderio di scrivere ancora per il teatro, che ritengo la maggiore espressione della parola. (Guardo alla stessa poesia, anche a quella lirica, come a una forma di teatro: la sua consistenza e la sua resa, prima che dalla lettura silenziosa, vengono dall’oralità e dall’ascolto). Nel 2013 l’amico regista e attore m’ha chiamato come complice in una sua messa in scena de “Il pa- diglione delle meraviglie” di Petrolini e ne ho ricavato un vero piacere. Nella scorsa primavera Verdastro, che aveva letto la mia biografia penniana edita da Frassinelli e sapeva che detengo e curo l’intero archivio del poeta, mi ha chiesto di scrivere un testo teatrale su Sandro Penna. Ed io ho accettato convinto e, fra luglio e agosto del 2014, in una mia casa–giardino nel Sud, ho composto il monologo in cui Penna insonne parla a un magnetofono dal chiuso della casa da cui ha smesso di uscire e nei suoi ultimi giorni. Che la poesia, la grande poesia com’è quella di un poe- ta molto amato, letto, studiato e tradotto in numerose lingue, possa parlare di se stessa senza allontanarsi dalla vita di ogni giorno e di tutti e dal suo difficile tempo: questi mi sono parsi il fine e il piacere del testo.

posto unico non numerato € 5,00 informazioni e prenotazioni tel. 333 1260425


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