2003: Master & Commander: The Far Side of the World di Peter Weir
uscita usa: 14 novembre 2003 uscita italia: 19 dicembre 2003
Primo film a mostrarci le mitiche isole Galapagos.
10 nomination agli Oscar e ottime accoglienze da parte della stampa Usa (ma incassi minori del previsto), tratto dalla saga avventurosa, costituita da una ventina di romanzi, di Patrick O’Brian (1), Master & Commander è stato applaudito anche dalla maggioranza dei critici italiani:
“Con questo film… diamo un caloroso bentornato al Kolossal con la K maiuscola” (MyMovies), “…un autentico viaggio cinematografico epico ed emozionante, assolutamente da vedere e vivere in un solo lungo sospiro” (Cinemovie), “Weir conferma di eccellere in ogni genere” (Il Giornale Nuovo), “L’australiano Peter Weir ha confezionato un film praticamente perfetto” (Ciak), “Visto che lo scrittore O’Brian (1914-2000) disprezzava il cinema, è un peccato che sia morto prima di vedere questa mirabile sintesi della sua gigantesca fatica letteraria” (Il Corriere della Sera), “…cose già viste molte volte. Mai realizzate così bene, con una maestrìa cinematografica degna del regista australiano sessantenne Peter Weir, con una rara accuratezza di ricostruzione storica” (La Stampa).
Giustamente la critica tutta ha sottolineato come nel film si ritrovino molti dei temi ricorrenti nei lavori di Peter Weir (qui alla sua tredicesima opera): l’amicizia virile, l’eroismo, l’autoritarismo, il senso dell’onore e del dovere, l’attenzione rivolta agli adolescenti, la superstizione, lo splendore della natura… Ma il tutto a mio parere, a differenza che in altri lavori, non si traduce in qualcosa di emozionante e appassionante (tendo quindi a dissentire dagli elogi sopra riportati). Pur altamente spettacolare, l’accento lodevolmente non è posto tanto sull’action-movie quanto sulla caratterialità dei protagonisti di cui la sceneggiatura si sofferma a descriverne le motivazioni (il film pertanto potrebbe deludere al massimo quanti amano tensione ritmo velocità): ma è da sottolineare però che le psicologie non appaiono ben delineate e sufficientemente approfondite. Il risultato è uno spettacolo poco avvincente e scarsamente coinvolgente.
Siamo lontanissimi dalla poesia e dalla denuncia di capolavori come L’Attimo Fuggente The Truman Show Picnic a Hanging Rock…: l’impressione è di un film su commissione di propaganda bellica tendente a celebrare e osannare senza alcuna remora la grandezza dell’Inghilterra (Luca Persiani osserva che “L’Inghilterra, nell’accesa tradizione patriottica dell’esercito e nella visione anglocentrica degli abitanti dell’isola britannica, è il mondo. Master and commander svolge semplicemente questa tesi”).
Bravo Russell Crowe, bravissimo Paul Bettany (coppia già collaudata in A beautiful mind).
p.s.
un plauso a fotografia scenografia e colonna sonora
note
(1) Per The New York Times Book Review “i migliori romanzi storici mai scritti”.
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