Ho appena finito la mia seduta quotidiana, quella che libera il mio corpo dai tanti elementi che lo gonfiano inutilmente…sarà forse perché ora sono più leggero che, ancor prima di farmi il giro tra i bravissimi blogger che seguo con voracità perché mi riempiono d’intelligenza, mi ricordo di aver visto, ieri, in replica, in terzetto oserei dire ioneschiano, con mio marito e mia madre, davanti al fantastico catodico che ogni tanto sostituisco alla rete, uno spettacolo che ancora non riesco bene a definire, MASTERPIECE traducibile per me che non parlo bene l’inglese, in “pezzo grosso”, evidentemente qualcosa non è andato via…
Vi chiederete cos’è, e avete ragione a farvi questa domanda, visto che è già stato dimenticato ancor prima d’iniziare sul serio, data la scarsa pubblicità, ma trattasi comunque di cultura.
Cari amici e colleghi, è un nuovo fantastico gioco, reality, talent show, format brillante di Rai 3, ambientato a Torino, dove scrittori esordienti, si combattono l’uno con l’altro, per vincere la pubblicazione del loro amato romanzo con una nota casa editrice.
No, tranquilli, i concorrenti qui non vivono insieme, ovviamente se ne sono guardati bene dal rinchiudere degli scrittori, nello stesso spazio, lontani dal reale, sapendo che si sarebbero quanto meno fatti del male mentale.
No, non stanno in un’isola deserta, perché evidentemente non sono ancora famosi, tanto da permettergli di cercare noci di cocco e fargli mangiare riso tutti i giorni, né corrono disperati su e giù per l’Italia chiedendo passaggi gratis nella speranza di arrivare primi sul Monte Bianco e recitare a gran voce una poesia scritta da loro, che chissà se sarebbe stato meglio.
Sicuramente una trasmissione con bel ritmo, belle riprese, bella gente che parla, soprattutto senza mezzi termini, che magari se lo facessimo tutti!!! Ovviamente chapeau ai giudici di MASTERPIECE sono veramente pezzi grossi e tra loro anche la “straficona”, tra le scrittrici giovani più brave al mondo, che a pensarla letterata, con gli stereotipi italiani, fa strano o addirittura anomalo.
Per farla breve tre prove, no, niente buste, né giri di ruote, né scossarelle.
Primo: lettura del loro romanzo, selezione massiccia ed eliminazione base, giusto per rimanere in sei.
Secondo: inserimento in contesto stimolante, tra cui ovviamente una balera, poi, sotto pressione, 30 minuti per scrivere un componimento brillante, e dai qui solo in due, il passaggio in quattro non me lo ricordo già più, evidentemente non era fondamentale. Infine: si parte in ascensore di vetro, quello della Mole, no, non per farci dentro del sesso, nè per spingere 1 alt, 2 alt, e così via, che quanto ci saremo divertiti di più a vedere la scena dell’ascensore che parte e si ferma, riparte e si ferma, e tutti ridono, invece no, ciascuno in forzato dialogo, a tu per tu, di un minuto con la megaultraiper editrice ed ecco che senza mai un momento di ironia, che si sa che gli scrittori so’ tanto pesanti, esce il primo finalista!!!!
Ad impatto schermodermico oserei dire una sorta di complesso ragazzo incazzato con tutti, ben commerciabile, a leggersi il romanzo magari avrei un giudizio più approfondito e diverso, forse opposto, ma questo non è possibile, altrimenti che gioco è.
Comunque un’idea questo nuovo format di Rai Tre l’ha stimolata anche a me, invito tutti i bravissimi blogger che seguo, e non solo, a farsi un giro nel mio ascensore, un metro per un metro, con specchio rotto, che sai che chiacchiere di gruppo.
A breve, alle 22.50, tutti incollati al catodico per la seconda puntata di MASTERPIECE, io con il mio terzetto, e se tanto mi dà tanto anche questa volta nel piatto c’esce qualcosa…