I filmati originali, come reperti archeologici, sono frammenti del documentario Materia Oscura, girato da Massimo D’Anolfi e Martina Parenti nel poligono sperimentale del Salto di Quirra, tra Nuoro e Cagliari. Gli originali sono proprio fatti di materia grezza, sembrano pellicole antiche: contrastano con la fotografia solare dei paesaggi desolati, e apparentemente incontaminati, che fanno da cornice allo scoppio delle bombe. Come le bombe interrompono la quiete e il silenzio, così i filmati girati dai militari rompono il fluire delle immagini filmate dalla mano di due maestri.
Il passaggio dei militari non è così invisibile, come la segretezza che li avvolge farebbe pensare. In parallelo allo scoppio delle bombe, c’è chi soffre nell’ignoranza e nell’incapacità di reagire: sono gli abitanti del luogo, sono gli animali che pascolano nelle vicinanze, vittime di malattie e morte.
Mentre esco dalla sala rifletto sul fatto che documenti del genere sarebbero assai adatti a sensibilizzare un vasto pubblico. I dialoghi sono scarsi, ma le immagini esprimono denuncia e sentimenti, sanno coinvolgere lo spettatore più di tante parole.
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