Aspettare un bambino è una delle gioie più grandi che una coppia può provare. L’arrivo di un bebè, però, può rendere la vita di una donna e di un uomo difficile da gestire. Almeno durante la gravidanza, però, lo Stato va incontro alle future mamme e ai futuri padri concedendo loro alcuni mesi di “esonero” dal lavoro per poter vivere al meglio l’ultimo periodo prima dell’arrivo di un figlio che, possono essere i più difficili della gravidanza.
Chi può richiedere la maternità
Ma chi può fare richiesta del congedo per maternità? Necessario che i futuri genitori rispondano a determinati requisiti per poter inoltrare tale richiesta all’INPS:
- Le lavoratrici dipendenti da datori di lavoro privati, lavoratori con contratto di somministrazione di lavoro, lavoratori dipendenti dell’appaltatore, lavoratori distaccati, lavoratori con contratto di lavoro intermittente, lavoratori con contratti di lavoro ripartito, lavoratori a tempo parziale, lavoratore apprendista, lavoratori con contratto di inserimento, purché abbiano effettivamente iniziato l’attività lavorativa;
- lavoratrici dipendenti dalle imprese dello Stato, degli Enti Pubblici e degli Enti locali privatizzate;
- lavoratrici disoccupate o sospese da meno di 60 giorni;
- lavoratrici disoccupate da oltre 60 giorni con diritto all’indennità di disoccupazione con requisiti normali;
- lavoratrici disoccupate da oltre 60 giorni e meno di 180, non assicurate contro la disoccupazione, in possesso del requisito di 26 contributi settimanali nel biennio precedente l’inizio della maternità;
- lavoratrici agricole a tempo determinato con almeno 51 giornate di lavoro prestato nell’anno precedente;
- collaboratrici domestiche e familiari, colf o badanti, in possesso del requisito di 52 settimane di lavoro nei due anni precedenti ovvero 26 settimane nell’anno precedente l’inizio del congedo di maternità;
- lavoratrici dipendenti di cooperative;
- dipendenti da aziende esercenti pubblici servizi di trasporto;
- lavoratrici a domicilio;
- lavoratrici impegnate in attività socialmente utili o di pubblica utilità;
- padri lavoratori in possesso dei requisiti indicati per le lavoratrici madri;
- genitori adottanti o affidatariin possesso dei requisiti indicati per le lavoratrici madri;
Anche i padri possono richiedere il congedo per maternità ma solo nei casi di morte, grave infermità o malattia della madre, abbandono del bambino da parte della stessa, affidamento esclusivo al padre. Al lavoratore padre sono riconosciuti anche i periodi di astensione obbligatoria post-partum.
Durante questa astensione obbligatoria alla madre verrà elargita un’indennità sostitutiva alla retribuzione pari all’80% della retribuzione media giornaliera per la lavoratrice dipendente o autonoma.
I moduli per richiedere la maternità
Le lavoratrici o i lavoratori che rispondono a questi requisiti, per godere del congedo per maternità, devono:
- presentare il modulo MAT al datore di lavoro e all’ufficio INPS della città di residenza;
- presentare la domanda prima del congedo di maternità avvalendosi del foglio MAT/ GEST. SEP indicando la data presunta del parto;
- presentare il modulo MAT.AUT facendo richiesta di indennità di maternità dopo il parto e direttamente all’ ufficio INPS della propria città.
Tutti i moduli possono essere scaricati dal sito dell’INPS o ritirati presso le sedi cittadine di questo ente.
Seguendo l’iter indicato, compilando e consegnando i dovuti moduli, madri e padri in attesa avranno diritto al congedo per maternità in modo da potersi preparare al meglio all’arrivo di un nuovo componente della famiglia.
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