“Diventa una surrogata, guadagna fino a 50.000 dollari”: è lo slogan di una delle tante agenzie per la maternità surrogata pubblicato su Twitter. Basta navigare un po’ per scoprire un mondo inesplorato di offerte, pacchetti e servizi su siti specializzati per far diventare genitori coppie o single di ogni genere.
(pulseheadlines.com)
Maternità surrogata: boom sul web, dalla provetta alla culla con 30mila euro. C’è l’agenzia ucraina che offre pacchetti per tutte le tasche: si va dai 29.000 euro dell’opzione più economica (con alloggio di 20 metri quadri, una camera d’albergo insomma) ai 39.000 dello “Standard”, che prevede una sistemazione in appartamento di 50-70 metri quadri gestito da una governante, fino ai 49.000 euro del pacchetto “vip”: appartamento da 100-150 metri quadri, governante e vettura con autista. Su Internet, gli americani sembrano i più chiari: listino prezzi, contratti con penali, dettagliatissimi servizi “dalla provetta alla culla”.
Il campionario comprende anche “semplici” donazioni di seme o ovuli. Le pubblicità si rivolgono sia alle coppie di aspiranti genitori che alle mamme “ospitanti”. Mamme che possono guadagnare fino a 50.000 dollari ma devono “diffidare di chi offre di più per poi non andare oltre i 30/40.000″.
Fra i Paesi in cui è ammessa la maternità surrogata ci sono alcuni Stati degli Usa, il Canada, la Russia, l’Ucraina, la Thailandia e l’India. Nel subcontinente indiano questa pratica è molto recente e ci sono margini di rischio giuridico. Tornando ai costi, generalmente le agenzie prevedono versamenti cadenzati: alla firma del contratto, alla seconda visita e prima della fecondazione, dopo la dodicesima settimana di gestazione, dopo la nascita e l’ultima alla consegna del certificato di nascita. Le ultime clausole? Il sovrapprezzo per parti gemellari e le garanzie sul recupero delle somme già versate in caso di aborto spontaneo. Generalmente non sono previsti rimborsi ma saranno considerati versamenti già effettuati in vista del successivo tentativo. (AGI)