Magazine Società

Maternità surrogata: boom sul web, dalla provetta alla culla con 30mila euro

Creato il 03 marzo 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

“Diventa una surrogata, guadagna fino a 50.000 dollari”: è lo slogan di una delle tante agenzie per la maternità surrogata pubblicato su Twitter. Basta navigare un po’ per scoprire un mondo inesplorato di offerte, pacchetti e servizi su siti specializzati per far diventare genitori coppie o single di ogni genere.

(pulseheadlines.com)

(pulseheadlines.com)

Maternità surrogata: boom sul web, dalla provetta alla culla con 30mila euro. C’è l’agenzia ucraina che offre pacchetti per tutte le tasche: si va dai 29.000 euro dell’opzione più economica (con alloggio di 20 metri quadri, una camera d’albergo insomma) ai 39.000 dello “Standard”, che prevede una sistemazione in appartamento di 50-70 metri quadri gestito da una governante, fino ai 49.000 euro del pacchetto “vip”: appartamento da 100-150 metri quadri, governante e vettura con autista. Su Internet, gli americani sembrano i più chiari: listino prezzi, contratti con penali, dettagliatissimi servizi “dalla provetta alla culla”.

Il campionario comprende anche “semplici” donazioni di seme o ovuli. Le pubblicità si rivolgono sia alle coppie di aspiranti genitori che alle mamme “ospitanti”. Mamme che possono guadagnare fino a 50.000 dollari ma devono “diffidare di chi offre di più per poi non andare oltre i 30/40.000″.

Fra i Paesi in cui è ammessa la maternità surrogata ci sono alcuni Stati degli Usa, il Canada, la Russia, l’Ucraina, la Thailandia e l’India. Nel subcontinente indiano questa pratica è molto recente e ci sono margini di rischio giuridico. Tornando ai costi, generalmente le agenzie prevedono versamenti cadenzati: alla firma del contratto, alla seconda visita e prima della fecondazione, dopo la dodicesima settimana di gestazione, dopo la nascita e l’ultima alla consegna del certificato di nascita. Le ultime clausole? Il sovrapprezzo per parti gemellari e le garanzie sul recupero delle somme già versate in caso di aborto spontaneo. Generalmente non sono previsti rimborsi ma saranno considerati versamenti già effettuati in vista del successivo tentativo. (AGI)


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :