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Mathias Malzieu: alla Ricerca del Bacio più Breve della Storia

Creato il 10 aprile 2015 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Mathias Malzieu: alla Ricerca del Bacio più Breve della Storia

Immaginate di essere ad una festa e di notare tra la folla una ragazza alta poco più di un metro e cinquanta, con occhi "troppo grandi, quando ridi, dentro ci si vede il cuore" e le forme tondeggianti che trasudano femminilità, e non riuscire a trattenere la voglia di avvicinarla e baciarla.

Appena baciata la ragazza però sparirà dalla vostra vista e voi rimarrete soltanto con il sapore più buono e il bacio più breve della storia stampato sulle labbra che vorreste ricreare, rintracciare e riassaporare.

E si intitola proprio così, Il bacio più breve della storia, il terzo libro di Mathias Malzieu, cantante e scrittore francese che abbiamo già conosciuto per La meccanica del cuore e L'uomo delle nuvole (tutti editi da Feltrinelli nella collana I Narratori e tradotti in italiano da Cinzia Poli).

Il protagonista, un inventore strampalato, con le labbra ancora calde si mette sulle tracce della misteriosa ragazza aiutato dalla sua farmacista, da un pappagallo che riesce a trovare solo donne bellissime e dal suo proprietario, un investigatore ormai in pensione. Tra messaggi registrati tramite il pappagallo, la creazione di cioccolatini al "bacio" e piccoli componimenti intitolati "Amorcerotti", il leggermente scontato tutti vissero felici e contenti è dietro l'angolo.

Se i protagonisti finiscono felici e contenti, il lettore resta assolutamente deliziato fin dalla copertina onirica arrivando all'appendice che raccoglie tutte le poesiuncole amorose che il giovane innamorato scrive all'invisibile amata. Perché si scopre presto che l'amata ha un deficit emozionale che la costringe all'invisibilità, non permettendole di abbandonarsi al vero amore.

Malzieu ci ha ormai abituato ad uno stile sognante che si dipana tra personaggi fuori dal comune inseriti in una realtà sospesa tra un passato e un presente, stavolta lo scenario è una Parigi tra vintage e modernità che non può non aggiungere un tocco in più di fascino alla misteriosa ricerca della ragazza scomparsa. Come per ogni suo libro anche questo, seppur intinto di surrealtà, è un inno all'amore, alla passione e all'irrazionalità che contraddistingue il sentimento più stritolato e abusato che esista.

Il colpo di fulmine e il fantasticare un amore fino a compiere gesti apparentemente irrazionali sono forse tra le poche sensazioni che tutti possiamo testimoniare di aver provato e di cui, in cuor nostro, non ci siamo mai pentiti. Ma stavolta c'è anche la diversità, la paura del salto nel vuoto, il non volersi lasciare andare, il timore di amare incondizionatamente.

C'è il "confrontarsi con una persona tanto devastata dall'amore", c'è "la sua sofferenza entrava in risonanza con la mia", c'è l'"era piacevole sentire che le somigliavo" e il "capita di scendere talmente sottoterra che perfino l'idea della felicità spaventa". Insomma, c'è proprio tutto quello di cui abbiamo bisogno in queste centoventi pagine.

Parola di scettica amorosa.


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