Mathura è una di quelle città dell’India che, detto molto sinceramente, non rientra nei programmi di viaggio di quasi nessuno. A soli 60km da Agra e quindi dal Taj Mahal, vive nell’ombra del simbolo dell’India nel mondo ma ha 2 momenti dell’anno nei quali si prende la rivincita, ad aprile per l’ holi festival (il celeberrimo (pure troppo) festival dei colori) ed il 21 e 22 agosto (quando ci sono stato io ma la data varia di anno in anno) durante il Krishna Janmashtami (festeggiamenti per la nascita di Lord Krishna, avvenuta proprio a Matura) ed è per questa occasione che io ci sono andato.
Raggiungere la città, vista la vicinanza con Agra, è ovviamente facilissimo, un breve tratto di treno di circa 1 ora. Lo spettacolo alla partenza dalla stazione già mi fa capire cosa troverò una volta a destinazione, i treni sono presi d’assalto da orde di pellegrini, sadu, capre e galline; come in ogni importante celebrazione religiosa indiana, le persone si mobilitano arrivando da tutto il Paese con mezzi più o meno di fortuna.
Arrivato alla stazione di Mathura mi faccio portare in centro (60 rupie per un tuk tuk) e subito entro nell’atmosfera della festa, il fiume Yamuna, nonostante sia in piena a causa dei forti monsoni del periodo, è colmo di fedeli per le rituali abluzioni; bancarelle ad ogni angolo distribuiscono cibo gratuito (devo dire anche niente male). Essendo l’unico straniero in città ho le attenzioni di tutti, una scia di bambini curiosi mi accompagna per tutta la giornata, i venditori fanno a gara a regalarmi cibo (…e guai a rifiutare! ), famiglie mi fermano per farsi fotografare e addirittura la Nbs indiana mi intervista per sapere come mai fossi lì e come trovavo la festa; insomma, tutta una serie di attenzioni molto piacevoli inizialmente ma altrettanto stancanti da sostenere per l’intera giornata. A Mathura non ho dormito, un giorno è decisamente abbastanza per partecipare ai festeggiamenti durante i quali, fondamentalmente, non succede un bel niente. Nella giornata ci sono varie sfilate di carri ma davvero di poco conto, la bellezza sta tutta nell’atmosfera che si respira e nelle persone che incontri ed osservi. Ovviamente neanche ho mangiato, o almeno non l’ho fatto in nessun ristorante da potervi suggerire! L’unico suggerimento che mi sento di darvi è quello di farci un salto, un diversivo rispetto alle solite mete, un’esperienza per entrare ancor più a contatto con la cultura indiana e la religione induista in particolare; vale molto di più di tante mete sbandierate sulle varie guide.
altre foto di Mathura qua.