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Matina Piccola a Sorrento

Creato il 27 dicembre 2012 da Luigiderosa @Luigi2006

 

 

Meta (NA) Sabato 12 gennaio 2013 ore 17:30  

presso la Casina dei Capitani

presentazione del libro "Marina Piccola a Sorrento"

Matina Piccola a Sorrento
E' una storia meravigliosa.
E' la mia storia,e la storia della mia gente.
F.Scott Fitzgerald
Marina Piccola a SorrentoStorie (dimenticate) di uomini e di mare
di Rodolfo Izzo e Salvatore Russo
Centro di Studi e Ricerche "Bartolomeo Capasso"
Prefazione di Antonino Cuomo
pagine 99 € 20,00 - disponibile in libreria
(Parte del ricavato della vendita andrà in opere di beneicenza)

La frase di Francis Scott Fitzgerald i lettori più attenti la ricorderanno come epigrafe all'incipit del libro di Edoardo Nesi "Storia della mia gente" che ha conquistato milioni di lettori, raccontando la rabbia e l'orgoglio dei tessitori di Prato che si sono visti scalzare con gli anni dai colleghi Cinesi, nel libro di Rodolfo Izzo e Salvatore Russo c'è una storia simile,nel senso che si racconta la forza e l'orgoglio delle famiglie dei marinai sorrentini che abitarono e abitano il borgo di Marina Piccola:Ambrosino,Di Leva,Di Maio,Esposito,Fornari,Gargiulo,Gherardi,Mastellone,Porzio e Serio.La cronaca parte da lontanissimo, quando questa lingua di sabbia vulcanica si chiamava Capo Cervo e apparteneva a oziosi patrizi romani, poi fu conquistata al mare dai marinai sorrentini, non sapevano nè leggere nè scrivere eppure leggevano i segni del cielo e scrivevano con le chiglie dei loro legni il mare. Sapevano riconoscere i segni della burrasca, conoscevano i posti dove il pesce abbondava, tracciavano rotte nel Golfo ed oltre.Affrontarono il mare con feluche e tartane e quando la modernità bussò con foga, misero i fuoribordo ai loro legni. Trasportarono noci,limoni,olio e vino in tutto il mondo e quando Tedeschi,Inglesi e Americano scoprirono la bellezza delle Sirene impararono l'arte dell'ospitalità,il dialetto si arricchì di termini stranieri,il sangue di alcuni si fuse con quello di belle sirene del Nord. E' un racconto di lutti, quelli che chiede il mare, di sacrifici, di lotte e di amori impossibili solo per chi si arrende.
Russo e Izzo con pennellate di dialetto diluito con poesia dipingono un affresco magnifico quello che ogni turista può ammirare da secoli giungendo dal mare presso Marina Piccola.
di Luigi De Rosa
(il testo è disponibile in libreria)

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