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Matisse

Creato il 21 aprile 2015 da Pim
Matisse<< Spesso, mentre dormi, mi distendo fino al lato opposto del letto per guardarti meglio >>, disse lei rivestendosi lentamente. << Potrei disegnare la tua forma come faceva Matisse… con delle linee… così >> e fece nell’aria alcuni svelti schizzi con la mano. Lui si fermò a osservarla, rapito. << Delle linee approssimative >>, aggiunse lei, << Ma talmente fedeli all’originale che mai nessuno potrebbe cogliere la differenza >>.   << Io penso che Matisse disegnasse al crepuscolo, oppure la sera tardi >>, riprese poco più tardi, mentre si truccava davanti allo specchio del bagno. << Certamente con poca luce >> concordò lui, che aveva appoggiato la spalla allo stipite della porta. << Disegnava nella sua mente con genio, amore, intuizione perfetta >>. << Sì, lo penso anch’io >>. << Osserva bene il suo tratto… soprattutto l’ovale delle teste… dipingeva come se avesse avuto la febbre… >>. << O come se non guardasse la tela >>. Lei smise per un istante di passare il mascara sulle ciglia: << La geometria non era il suo forte >>. << Disegnava a memoria >>. << E quel blu?... >>. << Sì… >>. << Il blu della sera… via via sempre più scuro >>. << Il blu di Provenza. C’è una luce particolare in primavera, una festa di colori >>. << Sì, la Provenza… che tu conosci meglio di me >>, lei sospirò, << Quel giallo lancinante del sole, quel verde smeraldo dei prati… >>. << Una sola ombra: un punto rosso nel petto al posto del cuore >>. << Tutto era in lui… tutto dentro >>. << Un grande amore, che esce con finezza, con leggerezza… >>. << Con la passione che solo il colore può trasmettere >>. << Il pensiero d’amore di un artista >>. << Hai visto i suoi pennelli? Sembrano ancora molli di colore fresco >>. << Come tracce di vita… per tutti quelli come noi che passano ancora di qui >>.   Lei appoggiò le mani sul bordo del lavabo e fissò per un momento la propria immagine nello specchio: << Matisse… Ma-tisse… tisse… tissu… tessuto. Come una premonizione… capisci? >>. << Sì, hai ragione: la sua pittura sembra un tessuto >>. << Tissu… tisse… lisse… un tessuto grezzo >>, riprese lei inseguendo il gioco di parole. << Di un impasto granuloso >>. << E noi, dentro la festa… la sua festa >>. << Come degli allievi, in uno scambio privilegiato >>. << E Matisse >>, esclamò lei con enfasi, << Il più meraviglioso mentore dell’Ombra che ci segue, ci guida con sguardo asimmetrico e provocante >>. << Forse direbbe che non abbiamo capito molto… >>, rispose lui sorridendo. Lei gli accarezzò il viso: << Ci direbbe che abbiamo capito che questa sua casa, questo museo, queste sue opere, tutto va visto e sentito con l’anima. E condiviso insieme all’anima di chi amiamo >>.

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