Almeno una volta fateci sorridere
Cinepanettone anticipato, Matrimonio al sud è l’ennesimo esempio di produzione insensata e priva di uno scopo. Macchinoso, farraginoso e debolissimo, il film diretto da Paolo Costella è un fallimento su (quasi) tutta la linea.
Lorenzo Colombo, industriale innamorato del Nord, scopre che il figlio si sta per sposare con la figlia di un pizzaiolo napoletano. Seppur disperato, Lorenzo accetta suo malgrado il matrimonio a San Valentino al Mare, una chiassosa e pacchiana cerimonia ripresa dalle televisioni locali.
Il pubblico è pronto ad accogliere al cinema l’ennesimo prodotto con protagonista Massimo Boldi e la sua allegra brigata? Di quante prove ha ancora bisogno il cinema italiano per accantonare definitivamente tali progetti? Probabilmente se ne susseguiranno altri all’infinito, ma per ora bisogna amaramente accontentarsi e vedere nuovamente sugli schermi una pellicola di risibile realizzazione come Matrimonio al Sud. Difatti il film diretto da Paolo Costella non riesce nel suo intento di far ridere nemmeno in un’occasione, elencando in modo estremo situazioni grottesche, volgarità e banalità. Al centro del film la dualità Nord-Sud, che si esplica in sberleffi di dubbio interesse, schermaglie e conflitti che non trovano pane per i loro denti. Vicenda che racconta l’imminente matrimonio tra il milanese DOC dell’“industrialotto” (citazione da pressbook) e la figlia di un pizzaiolo napoletano (primo cliché, che non sarà l’unico), Matrimonio al Sud è un costante gioco delle parti tra Biagio Izzo e Massimo Boldi, che si studiano, si odiano e si alleano fino ad arrivare a una conclusione, che non lascia nulla allo spettatore se non la sensazione di aver buttato via del tempo.
Girato a Polignano a Mare (attualmente la meta preferita del cinema e dell’Apulia Film Commission) e nella reggia del famoso Don Antonio (sì, proprio quello del programma Il boss delle cerimonie), Matrimonio al Sud mette insieme i soliti noti del cinema natalizio e il risultato è decisamente desolante. Una commedia che si dimentica di far ridere e che non ne ha minimamente l’interesse, perché l’impressione è quella di osservare una pellicola priva di stimoli e di una sceneggiatura convincente.
Pellicola corale, ma interpretata da attori incapaci di infondere al proprio personaggio una caratterizzazione che non diventi una macchietta, Matrimonio al Sud è un concentrato di ovvietà e di scelte sgangherate. Si è visto anche di peggio, ma questo non giustifica l’accanimento prolungato del nostro cinema nel realizzare film di questo infimo livello. Al box office l’ardua sentenza.
Uscita al cinema: 12 novembre 2015
Voto: *