Chi dipende psicologicamente e in modo patologico dai propri genitori è un soggetto “incapace di assumersi gli impegni del matrimonio”. Pertanto, il matrimonio concordatario (quello, cioè, celebrato in chiesa) affetto da eccessivo “mammismo” può essere annullato dai tribunali ecclesiastici. A dirlo, all’apertura anno giudiziario ecclesiastico ligure, è il vicario giudiziale Paolo Rigon.
La “dipendenza psicologica dal genitore”, scrive il monsignore, è un classico esempio di forma di dipendenza che può invalidare il matrimonio: quando, infatti, per ogni scelta, per ogni mossa è necessaria l’approvazione della mamma o del papà del coniuge, quest’ultimo diventa psicologicamente il vero coniuge, mentre la persona sposata diventa un sostituto.
Vi sono numerose situazioni concrete – cita il vicario – nelle quali giovani e adulti, per immaturità psicologica, sprovvedutezza, mancanza di preparazione alla vita, si sposano senza sapere a cosa vanno incontro.
Il prelato fa poi riferimento alle problematiche di tipo sessuale che impediscono o rendono gravemente difficoltosa l’unione coniugale, impedendo una normale e naturale vita sessuale di coppia. “Tutte le deviazioni e aberrazioni di carattere sessuale che incidono nel coniugio in modo gravissimo perché la vita sessuale non è equilibrata” sono anch’esse causa di nullità del matrimonio concordatario.
Tra le altre dipendenze che possono incidere sul vincolo coniugale viene infine citato l’alcol e la droga, l’incapacità di essere fedeli, l’incapacità di relazionarsi col coniuge, le personalità antisociali.
Foggia, 11 marzo 2014 Avv. Eugenio Gargiulo