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Matteo Achilli, Zuckerberg italiano

Creato il 28 gennaio 2014 da Tipitosti @cinziaficco1

Aveva soltanto 18 anni quando ha creato Egomnia. Per questo lo chiamano Zuckerberg (cofondatore di Facebook). Il suo modello è sempre stato l’imprenditore Adriano Olivetti.

Il tipo tosto questa volta è Matteo Achilli, nato a Roma nel ’92 che, non ancora laureato – studia all’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano - è riuscito a creare un social network italiano per l’incontro domanda e offerta di lavoro, primo al mondo ad aver introdotto il concetto di ranking sulle persone (https://www.egomnia.com/egomnia/).

Matteo Achilli, Zuckerberg italiano
“L’idea – racconta– è nata durante l’ultimo anno di liceo scientifico a Roma. I miei compagni di classe erano influenzati nella scelta dell’Università dalla posizione che quest’ultima aveva nelle classifiche stilate. Intuii la necessità di stilare un ranking di studenti, in modo tale da agevolare le aziende nella selezione dei candidati”.

Perché il nome Egomnia?

È un neologismo, nato dalla fusione delle parole “Ego” e “Omnia” ovvero “Io” e “Tutte le cose”. Come dicevo è il primo social network italiano per l’incontro domanda e offerta di lavoro e il primo al mondo ad aver introdotto il concetto di ranking sulle persone. Abbiamo anche due brevetti a riguardo. Egomnia mette in contatto diretto e veloce le aziende che sono in cerca di personale  con i candidati che cercano stage e lavoro. Ho sempre avuto la passione per l’informatica e quella per l’imprenditoria. Sono riuscito a metterle insieme”

Quanto tempo ci hai messo per realizzare Egomnia? 

Ho cominciato a pensarci nel gennaio 2011 a 18 anni. Il sito è stato lanciato il 7 marzo 2012. Ho lavorato più di un anno per trovare le persone, sviluppare il portale e costituire l’azienda.

E’ stato faticoso? 

Egomnia.com ha più di un milione di righe di codice. E’ stato molto difficile e molto lungo svilupparlo, ma ha fatto crescere tutte le persone che ci hanno lavorato, dal punto di vista professionale e umano. Però, quando si fa qualcosa di importante e che piace, la fatica si sente meno. Lavoro sempre. Ma amo quello che faccio. Quindi non è stato e non è un sacrificio. Il sacrificio è, piuttosto, non vivere serenamente i miei vent’anni, essendo entrato di prepotenza nel mondo dei grandi e dedicare poco tempo allo studio. Il mio obiettivo resta quello di laurearmi. Ecco perché continuo a dare gli esami.

Il tuo non è l’unico progetto di e-recruitment in Italia, però!

Certo.  Non siamo i pionieri dell’e-recruitment, nel senso che ci sono altri siti che hanno la finalità di aiutare le persone a trovare lavoro. Ma Egomnia ha avuto un successo incredibile per diversi fattori, a partire dalle nuovissime introduzioni inserite, come, ad esempio, l’algoritmo. Ecco perché siamo molto fiduciosi che presto diventerà uno dei maggiori, se non il maggiore, sito del settore.

Spiegaci qual è la grande differenza.

Utilizziamo le nuove tecnologie del web, abbiamo un algoritmo studiato appositamente per agevolare le aziende, inseriamo le persone in classifiche e, soprattutto, siamo una realtà “Made in Italy”.

Chi ti ha aiutato? 

La mia famiglia ha investito con grande sacrificio i primi 10 mila euro senza i quali non sarei potuto partire. Per il resto è stata solo la mia testardaggine a farmi iniziare e continuare. Ho sempre creduto nella mia idea. Gli studenti della mia università, poi, mi hanno incoraggiato. Ho avuto un enorme e volontario appoggio da parte di molti di loro. Sono contentissimo e li ringrazierò sempre. Hanno senza dubbio contribuito al successo di Egomnia.

Chi, invece, ha cercato di ostacolarti?

Inizialmente la mia giovane età e i pochi soldi. È difficile essere preso sul serio a 19 anni e senza capitali. Poi, col tempo, ho capito che entrambe le cose sono state un enorme vantaggio per me. Sono partito prima e potrò recuperare.

Ti chiamano Zuckerberg, 

Matteo Achilli, Zuckerberg italiano

Sì. Essere accostati a un gigante del web ha i suoi punti a favore e i suoi contro. Fino ad ora l’ho sempre trovato un complimento. In futuro si vedrà.

Cosa ti aspetti da Egomnia? 

Che diventi una multinazionale informatica, leader nel mercato delle risorse umane. Oggi Egomnia.com ha 210 mila iscritti e 670 aziende aderenti e per la nuova versione visibile online ci hanno lavorato circa 20 persone.

Assumerai personale? 

Proprio in questi giorni stiamo per assumere uno sviluppatore. Ovvio, l’abbiamo trovato sulla nostra piattaforma. Lo faremo anche in futuro.

Di qui a cinque sei anni cosa potrebbe diventare Egomnia? 

Un caso aziendale, una multinazionale italiana nel mercato di internet e motivo d’orgoglio per molti italiani.

I tuoi sogni? 

Matteo Achilli, Zuckerberg italiano

Continuare a realizzare le mie ambizioni, non solo professionali.

Un consiglio ai tanti giovani che stanno leggendo la tua storia, non molto carichi di entusiasmo.

Non arrendetevi, perché in momenti di crisi e instabilità nascono le maggiori opportunità che permettono a chi è in grado di coglierle di poter cambiare veramente le cose.

Se avete un sogno, inseguitelo con tutte le vostre energie. Realizzarlo è sempre difficile, ma se non si prova, sicuramente non si realizzerà mai. [email protected].

                                                                                                                            Cinzia Ficco


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