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Matteo Renzi : la Digital Tax sarà legge entro il 2017 se l’UE non interviene prima

Da Investireoggisicuro

Matteo Renzi : la Digital Tax sarà legge entro il 2017 se l’UE non interviene prima

“Dopo aver aspettato per due anni una legge europea, dal 1° gennaio 2017 immaginiamo una digital tax che colpisca con meccanismi diversi, per far pagare le tasse nei luoghi dove si fanno transazioni e accordi”.Così il premier Matteo Renzi nel corso del programma Otto e Mezzo di La7 affrontando il tema della prossima legge di stabilità, del valore di circa 27 miliardi di euro, torna a parlare di elusione fiscale e di colossi del Web.“I grandi player dell’economia digitale sono dei miti per me” dice Renzi, riferendosi a società come Google, Amazon, Facebook, o Apple, giganti del mercato che continuano a vedere crescere i propri profitti e schizzare i propri titoli in borsa, come sta accadendo proprio in questi giorni per le azioni Apple, dopo l’uscita del nuovo iPhone. Secondo il presidente del Consiglio, il pagamento delle tasse nei paesi in cui vengono conclusi gli affari rappresenta un “principio di giustizia sociale”.L’argomento è dibattuto da anni, non solo in Italia, ma anche in molti paesi europei.Già il governo Letta aveva messo in cantiere una modifica della normativa in questione, con la volontà di obbligare i protagonisti del mondo digitale a pagare le tasse delle loro attività in Italia, all’erario Italiano, e non in Lussemburgo o in Irlanda, dove vigono leggi che semplificano i rapporti con i paradisi fiscali in cui le società fanno sparire parte dell’imponibile. La Web Tax, così era stata chiamata, prevedeva l’apertura obbligatoria di partita Iva, ma l’arrivo del nuovo governo e la prospettiva di una normativa comunitaria avevano però fatto recedere la norma fiscale.Il premier non ha però svelato come la Digital Tax verrebbe attuata, ma non è escluso che possa entrare in gioco la proposta di legge di Stefano Quintarelli e Giulio Cesare Sottanelli presentata il 27 Aprile 2015.Con la proposta di legge indirizzata al “contrasto dell’elusione fiscale nelle transazioni eseguite per via telematica” i due deputati di Scelta Civica prevedono per le società di Silicon Valley una ritenuta alla fonte del 25% sulle transazioni digitali oppure l’assoggettamento alla tassazione prevista in Italia sui redditi societari. Che l’attività online sia continuativa per almeno sei mesi, e con un flusso di pagamenti a suo favore non inferiore a cinque milioni di euro, sono le soglie previste dal disegno di legge.Se l’annuncio dovesse trasformarsi in realtà, i colossi del digitale potrebbero scaricare i costi aggiuntivi sui clienti, una ulteriore stangata per l’intero ecosistema digitale italiano.


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