La sera dell’11 di agosto ho guardato in Tv Il lungo addio di Robert Altman. In una delle prime scene c’è Marlowe che torna a casa e trova due detective ad aspettarlo, i due gli chiedono conto del suo amico Terry Lennox che a quanto pare ha appena ucciso la moglie Sylvia Lennox. A un certo punto uno dei due solleva una specie di soprammobile a forma di scarpa e lo mostra a Marlowe. “Questo cos’è?” gli chiede. E Marlowe, svagato, risponde: “Una bicicletta”.
Il pomeriggio dell’11 di agosto sono andato in un centro commerciale e ho comprato i filtri per la macchina del caffè americano, le lamette da barba, un deodorante per auto alla lavanda, un libro di Paul Auster, un minibasket e uno spazzolino da denti per bambino con la custodia a forma di elefante. Mentre compravo queste cose, una quantità sconcertante di persone faceva la fila all’ingresso dell’unica gelateria del centro commerciale. Passando davanti alla fila, ho sentito una signora che diceva al marito: “C’è la fila perché qui lo fanno buono”.
La mattina dell’11 di agosto sono andato a correre a Villa Ada. In mezzo al prato c’era un anziano, in mutande, steso su una stuoia, che prendeva il sole. Era dello stesso colore del mio portafoglio.