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Mattoni Sociali

Creato il 24 gennaio 2012 da Pedroelrey

Lego Group, l’azienda dei “mattoncini”, 8.000 dipendenti in 130 Paesi, il quinto produttore al mondo di materiali ludici, è un case study che devo assolutamente prendermi il tempo di assemblare, per restare nella metafora.

Credo sia davvero un caso straordinario di buone pratiche e ottima gestione dell’impresa. Azienda che ha saputo evolversi pur mantenendosi nel solco della tradizione del suo prodotto originario sopravvivendo a giochi elettronici e altre mode, più o meno passeggere, che hanno attraversato negli ultimi vent’anni il mercato in cui opera, i cui prodotti sono stati recentemente utilizzati dalla banca americana J.P. Morgan per illustrare la crisi del debito pubblico nell’UE ed anche per un riepilogo delle 10 notizie principali del 2011, tanto per citare alcuni casi.

Adesso la multinazionale danese lancia una piattaforma di condivisione sociale delle creazioni realizzate con i propri prodotti. Rebrick, on line da circa un mese, il cui nome è stato scelto insieme ai fans dei mattoncini, è uno spazio di condivisione sociale messo a disposizione dall’impresa affinchè le persone di tutto il mondo che utilizzano i suoi prodotti per realizzare le creazioni più fantasiose abbiano modo di mostrare quanto fatto, essere “ispirati” dalle realizzazioni altrui e molto altro ancora.

Rappresenta l’idea, l’essenza del concetto che molte imprese pare si ostinino a non comprendere. Invece di insistere a convincere le persone a fare delle scelte che, con diversa estensione, non vogliono effettuare o, restando nei social network, incentivare la relazione con meccanismi promozionali, si tratta banalmente, si fa per dire, di aggregare le persone intorno a quanto già interessa loro, nè più nè meno.

Si tratta, per tornare agli argomenti sui quali si concentra questo spazio, di un opzione che gli editori non devono, non possono, ulteriormente trascurare.  Il recupero di una relazione con le persone, base indipensabile ad un recupero dei ricavi, passa per azioni sia online che offline.

Nel concreto, a mio avviso, è necessario costituire e costruire nel tempo delle communities all’interno dei siti web dei quotidiani [vale, con le dovute differenze anche per i periodici] sulla falsariga di quanto realizzato da El Pais con Eskup che ne è attualmente la miglior concretizzazione.

Offrire sfogo e spazio a tutta l’area del citizen journalism, del data journalism e della curation nel suo insieme. Elementi che allo stato attuale si sparpagliano in mille rivoli e che sono in attesa di essere aggregati e riconosciuti. Un’opportunità straordinaria per l’industria dell’informazione.

È chiaro che il futuro offre grandi opportunità. È anche disseminato di trabocchetti. Il trucco consiste nell’evitare i trabocchetti, prendere al balzo le opportunità e rientrare a casa per l’ora di cena, diceva Woody Allen in Effetti collaterali. Forse è proprio quello che si tratta di fare.

Mattoni Sociali


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